fbpx

ANNA DELL’AGATA ESPONE AL MEDIAMUSEUM

Una storia lunga sessant’anni, costellata di incontri felici, quadri a olio e tempera, disegni e maioliche che testimoniano tutte le maggiori avanguardie novecentesche, con un occhio a Picasso e uno a Pineto: questo il contenuto della mostra, voluta dalla Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura e patrocinata dal Comune di Pescara, “Anna Dell’Agata – Dipinti sculture e altre tecniche – Selezione antologica 1955-2015” che sarà inaugurata il 25 marzo alle 17,30 presso il Mediamuseum di Pescara.La mostra, presentata da Marzio Maria Cimini, resterà aperta, con ingresso libero, sino al 18 aprile, e ospiterà una selezione di 70 opere che ripercorrono tutte le maggiori scoperte artistiche di Anna Dell’Agata, dall’adolescenza ad oggi. Alcune di queste opere sono già state esposte nella mostra “Arte in Dinastia, 1895- 2007, che presentava al pubblico opere e documenti di Giuseppe e Mario Dell’Agata, rispettivamente nonno e padre dell’artista, oltre ad opere della stessa Anna.La mostra, voluta nel 2007 dal Ministero dei Beni Culturali, nel centenario della nascita di Mario, geniale matematico e originale poeta e pittore, venne segnalata come evento di Eccellenza in Italia e unico in Abruzzo, inaugurò la settimana della Cultura nel Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara, per approdare due anni dopo a Roma in Castel Sant’ Angelo, dopo essere stata portata a Penne, Pineto e Urbino. Anna Dell’Agata, che ha fatto ricerca sperimentale per la didattica nei musei (Galleria Borghese e Galleria nazionale d’arte moderna), esprime con l’arte la preoccupazione materna primaria, come dice Winnicot, della continuità. La sua rara maestria di ritrattista (le sue tesi sul “ritratto-insieme” stupirono a Roma e alla radio negli anni ‘80 per la novità dei concetti) colloca la Persona, cogliendone l’Anima, con l’arte nella storia e fa capire all’individuo la necessità della continuità. Così Anna, anche attraverso la sua collaborazione con le Soprintendenze, ha ri-costruito una cornice identitaria della sua famiglia, ma anche di un pezzo di storia dell’arte abruzzese nella sua casa-museo di Pineto, che vorrebbe trasformare in Fondazione e aprire al pubblico a testimonianza di una dinastia di artisti e intellettuali unica in Abruzzo.