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“DON GIOVANNI”

Debutta oggi, venerdì 31ottobre, in Prima Nazionale, nel prestigioso Teatro Gentile di Fabriano la nuova produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo, coprodotto con Khora.teatro,  Don Giovanni di Molière interpretato e diretto da Alessandro Preziosi,  con  Nando Paone nel ruolo di Sganarello “In una società – spiega Alessandro Preziosi – che oramai, sembra implorare la finzione per raggiungere la felicità convivendo nella costante messa in scena di sentimenti emozioni, anche famigliari, il Don Giovanni di Molière smaschera questo paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali figlie di una borghesia stantia e decadente!! Divenendo il maestro inimitabile della mimesi. Accumula, dunque, Don Giovanni su di se, come una cavia, l’ipocrisia del mondo, e diviene consapevolmente la vittima sacrificale e contemporanea della società in cuì vive.  In sostanza, il personaggio letterario, che attraverso questo sacrificio continua ad essere mito dell’individualismo moderno finisce per immolarsi, rifiutando la misericordia divina, per il pubblico di oggi, e per questo rimanendo mito del ventunesimo secolo;  non rimane che sperare che questa spettacolarizzazione dei vizi dell’anima crei nel pubblico, indispensabile per il nostro Don Giovanni, un contraccolpo di reale riflessione sul senso e il mistero della vita: la salvezza dello spirito è radicalmente legata alla nostra autenticità.  Quale migliore augurio per il teatro di oggi”.  Il Don Giovanni di Molière è un testo eccezionale che suona ancora oggi come attuale senza aver accumulato nel tempo un grammo di polvere, ma è anche un’opera misteriosa e sublime, dal genere “unico” sotto molti punti di vista, soprattutto dal punto di vista stilistico: una commedia irresistibilmente atipica rispetto alla vasta produzione del commediografo francese, una tragedia quasi Shakespeariana con una trama apparentemente poco lineare, e personaggi e caratteri in apparenza  incredibilmente distanti fra loro. In questo nuovo adattamento ci si è proposti in linea con l’allestimento proposto di realizzare un copione dal carattere spiccatamente “postmoderno” e cinematografico, che conferma il piacere agli affezionati della prosa, ma capace di introdurre degli elementi che attivano il pensiero, come ad esempio l’episodio introduttivo del duello con il Commendatore, matrice di tutta la vicenda narrata. La lingua è usata al servizio dello spettacolo con il preciso intento di sposare lo scorrere dell’intrattenimento con un discreto mimetismo dei contenuti, assecondando organicamente una struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si succedono quasi senza preavvisi.

DON GIOVANNI

di Molière

traduzione e adattamento Tommaso Mattei

scene Fabien Iliou

costumi   Marta Crisolini Malatesta

luci Valerio Tiberi

musiche Andrea Farri

supervisione artistica Alessandro Maggi

regia Alessandro Preziosi

con Alessandro Preziosi, Nando Paone

e con  Lucrezia Guidone, Barbara Giordano, Roberto Manzi,

Daniele Paoloni, Daniela Vitale, Matteo Guma