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Feudo Antico: non solo vino. Un progetto di turismo archeo-enologico con foresteria e ristorazione

A 19 anni dalla sua fondazione, l’azienda vitivinicola abruzzese Feudo Antico di Tollo (Ch) rilancia il suo progetto sperimentale di archeo-enologia che, accanto alla creazione di una DOCG “TULLUM” tra le più piccole in Italia, l’ha portata a creare una vera e propria sede-museo, nella quale valorizzare i resti romani che testimoniano l’esistenza su quel sito di una grande azienda agricola realizzata tra il 120 a.C. e il 100 d.C., accanto a una Domus romana.

Resti di un edificio romano

Duemila anni di produzione vinicola

Duemila anni di storia e di continuità produttiva che si sono interrotti solo nel Medioevo, probabilmente a causa della peste che causò milioni di morti in tutta Europa. Il ritrovamento di due scheletri nelle vicinanze di alcuni dolia (contenitori in terracotta per la conservazione del vino), fanno ritenere che il sito venne abbandonato, ma la presenza di alcuni canali “moderni”, realizzati sia per lo scorrimento dell’uva pigiata che per la raccolta delle acque piovane, confermano che anche dopo gli avvicendamenti di longobardi, normanni, francesi e spagnoli la produzione vinicola non si è mai interrotta.

L’inizio dell’attività nel 2004

Nel 2004 Feudo Antico, un’azienda del grande universo Cantina Tollo, decide di investire sulla produzione di due vitigni autoctoni considerati “minori”: Pecorino e Passerina. In quella collina che si affaccia sul mare e che alle spalle ha la Maiella Madre, durante gli scavi per l’impiantamento del primo vigneto di uva Pecorino, sono venuti alla luce i resti dell’edificio romano, oggi protetti dalla moderna costruzione che è la sede dell’azienda, inaugurata il 10 luglio 2021.

La storia in ogni solco

Scavare in quel sito vuol dire ogni volta fare una scoperta, così come dall’abbattimento dell’edificio principale è spuntata – al posto delle fondamenta – una cisterna dell’acqua di epoca romana, o dall’impianto di nuovi vigneti un pavimento a mosaico. Non resta dunque che proteggere un ambiente che racconta la sua storia attraverso ogni tralcio e ogni solco: il progetto non si ferma, anzi, viene trasformato in un museo a vista, dove l’elemento che prevale è il vetro.

La presentazione ai giornalisti

A presentare questo straordinario progetto di valorizzazione e sviluppo del territorio a un gruppo di giornalisti sono stati il presidente dell’azienda Feudo Antico Vittorio Di Carlo, il presidente di Cantina Tollo Luciano Gagliardi, il direttore generale di Cantina Tollo Andrea Di Fabio, il direttore di Feudo Antico Pierluigi Aielli e la responsabile Marketing e Comunicazione di Cantina Tollo Brunella Di Pentima.

Oltre ai resti romani, i giornalisti hanno scoperto una sede che non è solo il fulcro commerciale e amministrativo di Feudo Antico, ma ospita anche uno show-room, un wine-shop, una foresteria e servizi come accesso alla spa, passeggiate tra i vigneti, tour (anche in bicicletta, vista la vicinanza del Corridoio Verde sulla Costa dei Trabocchi), partecipazione a vendemmia o raccolta delle olive, location per eventi, feste e matrimoni.

Chef Giuseppe Ammendola

Un ristorante nella sede-museo

L’azienda tollese ha deciso di puntare anche sulla ristorazione, affidando a un giovane chef resident di origine campana la conduzione della cucina che sarà aperta al pubblico a cena nei giorni di mercoledì e giovedì, mentre negli altri giorni lo chef sarà a disposizione solo su prenotazione e per eventi in cantina.

Per farsi conoscere ed apprezzare, lo chef Giuseppe Ammendola ha proposto ai giornalisti una “Food&Wine Experience” con piatti molto apprezzati, che sono stati affiancati dalla degustazione di uno spumante brut metodo classico Tullum Dop, di un Pecorino biologico Tullum Docg e del Rosato biologico Terre di Chieti Igp.

Alcuni piatti dello chef Giuseppe Ammendola

Una produzione sempre più ricca

Oggi Feudo Antico propone al mercato 10 etichette accomunate da un disciplinare rigoroso. Si producono i bianchi Passerina Tullum Docg e Pecorino Tullum Docg, i rossi Rosso Tullum Docg, Rosso Riserva Tullum Docg e Rosso Tullum InAnfora Docg.

A questi si aggiunge la linea biologica a fermentazione spontanea con Pecorino, Rosato e Rosso, lo spumante Tullum Dop e il Pecorino Terre Aquilane Igp che Feudo Antico produce per Casadonna – sede del ristorante tre stelle Michelin “Reale” di Castel di Sangro dello chef Niko Romito.

A guidare il team di enologi di Feudo Antico è Riccardo Brighigna, e i suoi collaboratori sono Daniele Ferrante, Daniele Di Nardo, Nicola Mancini ed Eugenia D’Angelo.

L.d.f.