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Fotoperiodo e testosterone

Per  fotoperiodo si definiscono le ore di luce giornaliera di cui un individuo può “godere” con una notevole influenza sulla fisiologia del corpo umano e sui cicli metabolici. Il fotoperiodo ideale è di circa 14 ore di luce in estate e di circa 8/9 ore in inverno e varia in base alle stagioni e alla latitudine. La luce stimola i fotorecettori presenti nel cervello ed innescano il rilascio a cascata di una serie di sostanze tra le quali gli ormoni sessuali maschili che stimolano le gonadi. Lo spettro della luce solare varia dai 100 nanometri dei raggi ultravioletti (UV) a 1.000.000 nm dei raggi infrarossi. Studi recenti hanno dimostrato che sono proprio i raggi UV a svolgere un’azione importante, oltre che sulla sintesi della vitamina D, anche nella produzione di testosterone,  che è un ormone sessuale tipicamente maschile appartenente alla categoria degli androgeni: è prodotto soprattutto nelle cellule di Leydig dei testicoli sotto l’influenza dellormone luteinizzante (LH) liberato dallipofisi anteriore (ghiandola che regola l’attività endocrina e metabolica di tutto l’organismo). E’ secreto con ritmo circadiano (i cicli si ripetono regolarmente ogni 24 h): nelle primissime ore della mattina (intorno alle 2- 3) si raggiunge il massimo del picco ematico per poi scendere durante il resto della giornata. Nel corpo umano il testosterone è sintetizzato dal colesterolo ma soltanto una piccola quantità circola nel sangue in una forma libera, in gran parte (c.a. 98% negli uomini, 99% nelle donne) è legato a specifiche proteine plasmatiche (Sex Hormon Binding Protein 45% e Albumina 53%) che lo inattivano temporaneamente.

Per carenze metaboliche questi legami possono rompersi lasciando il testosterone libero di migrare nelle cellule; nel caso vi sia invece un eccesso di testosterone libero, il corpo ha la capacità di neutralizzarlo trasformandolo in estradiolo (ormone tipicamente femminile) tramite una reazione che avviene soprattutto a livello del tessuto adiposo e del sistema nervoso centrale. L’estradiolo inoltre funziona a sua volta da inibitore della produzione di testosterone e fa si che un abuso per assunzione di questo ormone, dei suoi precursori o derivati, ha un effetto contrario a quello sperato (e voluto!): l’eccesso di testosterone viene, infatti, trasformato in estradiolo (ormone tipicamente femminile) con aumento del deposito di grasso in specifiche regioni corporee con ginecomastia (aumento del seno) e impotenza. Gli esami di laboratorio tradizionali rilevano soltanto la quota di testosterone totale senza comunicarci informazioni sulla quota di testosterone libero (per ricavare tale dato occorrono esami specifici …. e molto costosi!), ne deriva che le classiche analisi del sangue possono darci soltanto una stima del metabolismo corporeo degli androgeni. Il testosterone agisce sullo sviluppo e la maturazione dei genitali esterni maschili e sull’acquisizione dei caratteri sessuali secondari: comparsa di barba, baffi e peli, l’abbassamento del tono della voce, la crescita lineare in età puberale e l’aumento della massa muscolare; a livello psichico agisce sulle attitudini più aggressive e sullo sviluppo della libido; stimola la spermatogenesi e aumentata produzione di eritropoietina (EPO: purtroppo tristemente salita alla ribalta per l’uso e l’abuso che se né fa in campo sportivo, vedi doping!).

Durante le ore diurne la luce passando attraverso la retina, attiva alcuni centri nervosi che a loro volta innescano i meccanismi di produzione degli ormoni, va da se che più ore si stanno all’aperto (alla luce del sole) e più questi meccanismi funzionano bene. Recenti studi statistici effettuati negli Stati Uniti hanno portato allo sconvolgente risultato che una grande percentuale di ragazzi e adolescenti, “catturati” da internet e dai videogiochi, trascorrono solo poche ore della giornata all’aria aperta e non “godono” della luce solare con le conseguenze che facilmente si evincono. Lo stesso discorso è valido per tutti i “pantofolai” che passano ore e ore davanti al televisore a guardare sport (invece di praticarlo) e visionare telenovele: il calo della libido è direttamente proporzionale al tempo passato davanti al televisore! Molti psicologi sono andati anche oltre: il fotoperiodo influenza anche il carattere dell’individuo; più si vive all’aria aperta e più si stabiliscono buoni rapporti con gli altri, al contrario molte ore passate chiusi in casa aumentano quello che gli psicologi chiamano “depressione moderna”. Innalzandosi il tasso di testosterone aumenta la libido e l’attrazione sessuale, sarebbe come dire: internet, videogiochi, TV…no party!