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Francesco De Gregori in concerto nella “sua” Pescara

 Il cantautore, cresciuto nel centro della città, ha tenuto un concerto sul mare  in favore della  Pineta D’Annunziana

La politica pescarese  si sta muovendo in maniera unita e compatta  per una tematica che tutti i cittadini hanno a cuore: il risanamento della Pineta Dannunziana dopo il disastroso incendio estivo.

Nella terza giornata del Festival Dannunziano,domenica 5 settembre, lo Stadio del Mare ha ospitato il concerto  di Francesco De Gregori, il primo dei big della musica italiana inseriti nel programma allestito in memoria del Vate.

La rassegna, giunta alla sua terza edizione, è stata dedicata alla riserva naturale  dal Sindaco Carlo Masci, e da tutte le intelligenze politiche interessate al polmone verde della città. Questa la cronaca di una performance memorabile.

Il cantautore accende  l’atmosfera con il solo utilizzo di chitarra e voce.

Dialoga con il pubblico, ricorda aneddoti del passato, quando da giovanissimo accompagnava i grandi e “lui non era ancora nessuno”, e ammette con franchezza  che, dopo tre brani, anche un fenomeno della musica ha bisogno del supporto della band per fare breccia nell’ugola degli spettatori.

Rimuovi il termine: #musica #cultura #francescodegregori #pescara #stadiodelmare #concerto #festivaldannunziano #dannunzio #eventi #abruzzoCon il suo timbro inconfondibile, trascina le centinaia di persone (educate, composte e sedute così come previsto dalle norme anti covidche forse non immaginavano di poter assistere ad un così bel concerto all’aperto, nel centro della città.

De Gregori propone   il migliore  repertorio, quello storico, ma sempre attuale Un evento musicale inserito nel tour intitolato “Vivavoce”, ispirato al  suo ultimo lavoro discografico e  sta ottenendo grande riscontro di pubblico in ogni tappa.

La scaletta dei brani  contraddistingue la storia 

 di un musicista navigato ed amato: Alice, Finestre Rotte, Viva L’Italia, Il Panorama di Betlemme, Caterina, Atlantide, Un guanto, Cose, Il canto delle sirene, La Leva Calcistica del ’68, Generale, Per le strade di Roma, Natale, Belle époque, Niente da capire, Mayday, La testa nel secchio, Titanic, Buonanotte Fiorellino, Vai in Africa, Celestino, La donna cannone, Rimmel.

La folla lo accompagna in  ogni singola nota in una melodia che, a Pescara, scandisce il ritmo  della speranza della ricostruzione.

Così, con l’accendino tra le mani, in un suggestivo finale, gli spettatori  intonano “ Viva insieme al cantautore- poeta più famoso d’Italia, nelle cui composizioni  si incontrano  sonorità varie, dal rock alla canzone d’autore, con a volte riferimenti alla musica popolare e con passaggi di ispirazione intimista, letterario- poetica ed etico-politica. 

Una carriera costruita non senza difficoltà’, lo stesso De Gregori sul palco ha ammesso di non aver avuto fortuna nella fase iniziale del suo percorso  musicale.

Per via della professione del padre bibliotecario, l’artista  e’ cresciuto  a Pescara fino  ai dieci anni per poi tornare a Roma.

 Qualche tempo fa-ha dichiarato durante la serata- sono tornato in via Battisti a vedere la casa dove abitavo da bambino. Mi è sembrato tutto così piccolo rispetto al ricordo che ne avevo. E’ stata una grande emozione”.

Sarebbe bello se in futuro Francesco De Gregori dedicasse  una ballata a Pescara, magari alla sua pineta sofferente.

Anna Chiara de Nardis