Pescara, l’opinione di Gianluca Colonnello: «Bisogna ritrovare la fiducia»

L’analisi di Gianluca Colonnello sul momento del Pescara, tra fiducia da ritrovare e spunti per il futuro, con un occhio anche alla Serie A.

Gianluca Colonnello: Ritrovare la fiducia nel Pescara

PESCARA – L’opinione di Gianluca Colonnello, allenatore ed ex calciatore sul momento che sta vivendo il Pescara di Baldini. Colonnello sabato era presente all’Adriatico per vedere all’opera i biancazzurri contro il Rimini. È stata l’occasione per dare uno sguardo anche sulla serie A, categoria che lui ha vissuto per anni da protagonista.

L’allenatore Gianluca Colonnello

La serie A da calciatore

Ci sono posti che saranno sempre casa tua. Per Gianluca Colonnello l’Adriatico è sempre stato uno di questi. Il tecnico abruzzese ed ex calciatore biancazzurro sabato ha assistito in tribuna al match tra Pescara e Rimini. Del resto il Pescara è la società in cui ha trascorso tre stagioni e che lo ha lanciato da calciatore. Facendo sì che per lui si aprissero le porte della serie A con Perugia e Lecce.

L'allenatore Gianluca Colonnello
L’allenatore Gianluca Colonnello

Nuova vita da allenatore

Successivamente la carriera da allenatore, iniziata nella Sambenedettese. E che poi lo ha visto impegnato con il settore giovanile del Siena, nel periodo in cui i bianconeri erano guidati da un certo Antonio Conte. Con l’attuale allenatore del Napoli Colonnello ha avuto da sempre un grande legame. Nel 2016 una parentesi importante alla guida della formazione primavera del Pisa, con due vittorie anche sulla panchina della prima squadra in Coppa Italia. Poi le esperienze come vice di Massimo Carrera all’Aek Atene e al Bari. Di recente l’avventura con la Juventus Academy di Abu Dhabi, prima di seguire Davide Ballardini al Sassuolo come collaboratore tecnico.

Gianluca Colonnello con la maglia del Pescara

Gianluca Colonnello: Ritrovare la fiducia

Come giudichi fino ad adesso il cammino del Pescara?

«Secondo me è un percorso molto positivo. Bisogna sempre guardare come si è partiti all’inizio con gli obiettivi della squadra per valutare tutto il percorso. Dispiace perché prima era prima in classifica e adesso è scivolata al quarto posto. Ma ci sono momenti in cui ci possono essere queste situazioni. Anche se contro il Rimini pur giocando bene non è riuscita a vincere. Nelle ultime tre partite non ha segnato nessun gol. Bisogna fare ammenda e vedere bene com’è la situazione».

I biancazzurri stanno vivendo un periodo di flessione. Cosa manca di più a tuo giudizio a questo Pescara?

«La squadra crea. E anche sabato ci sono stati i presupposti per vincere. Considerando anche che il Rimini aveva cinque-sei assenti, ha fatto del suo meglio ma ha cercato solo di difendersi. Il Pescara ha perso un po’ di fiducia e di leggerezza. Questa situazione dovuta alla mancanza di risultati ti porta a perdere fiducia. Con i pareggi però non vai avanti».

Il tecnico Gianluca Colonnello nella Juventus Academy Abu Dhabi

Ci sono giocatori che sono cresciuti molto rispetto allo scorso anno. Mi riferisco soprattutto a Dagasso e Squizzato. Tu li hai visti all’opera, dove possono arrivare secondo te?

«Hanno entrambi qualità, però bisogna fare le dovute proporzioni. Hanno ampi margini di miglioramento, ma dipende dalla categoria. Bisogna che si confrontino con una categoria superiore come la B giocando in maniera costante. Possono crescere ancora tanto e rappresentano qualcosa per il futuro».

Lo scorso anno sei stato collaboratore tecnico di Davide Ballardini al Sassuolo in serie A. Che esperienza è stata per te?

«Bellissima perché ho girato tanto e avendo frequentato la serie A da calciatore sono tornato da collaboratore. Giocare contro Milan, Juve, Roma, Lazio e rivedere quei campi è stato emozionante. Veramente bello vivere il momento. Sono stato in una società eccezionale, la squadra e i proprietari sono persone di altissimo profilo».

Restando nella massima serie Marco Giampaolo è approdato al Lecce, una piazza che conosci molto bene. Cosa può dare un tecnico come Giampaolo ai giallorossi?

«Ora che il Lecce è riuscito a vincere la scorsa partita contro l’Empoli la classifica è molto corta. L’obiettivo è quello della salvezza e sarà un terno a lotto. Ci sono cinque-sei squadre in lizza, è un campionato equilibrato. Sia dalla parte sinistra che dalla parte destra della classifica. La vittoria contro l’Empoli vale doppio. Ma bisogna sempre mantenere le antenne dritte».

Situazione più complessa per un altro tecnico abruzzese come Di Francesco a Venezia…

«Bisogna vincere. Il Venezia sono tante giornate che si trova in quella posizione. Contro l’Inter ha giocato bene. La serie A non è come la B, quando sbagli sei sempre punito. Bisogna cercare di essere costanti in modo da poter lavorare con maggiore fiducia e tranquillità».

In passato sei stato allenatore nel settore giovanile del Siena, quando Antonio Conte guidava la prima squadra. Con lui hai sempre avuto un grande legame. Conte è riuscito a dare da subito un’impronta al suo Napoli, attualmente in testa alla classifica di serie A. Quali sono i segreti di questo allenatore?

«Antonio lo conosco e ci lega una bella amicizia. È un vincente. Non era facile ripartire con il Napoli. C’era da ricostruire e riportare entusiasmo. Ad oggi ha fatto tantissimo perché è sempre stato un tecnico bravo e preparato».

E la società si è affidata totalmente a lui, seguendo le sue indicazioni anche in termini di costruzione della rosa…

«I giocatori sono tutti “tosti”, fatti apposta per il calcio di Antonio. Ma lì è veramente il gruppo che emerge. Guardando l’ultima partita ho visto una squadra che attacca e si difende in undici. Lui è riuscito a trovare nella sua squadra tattica, tecnica e determinazione».

Attualmente sei fermo, al momento che tipo di proposte stai valutando?

«Ho avuto qualche situazione, però non l’ho ritenuta buona per me. Quindi sono sempre attento a tutti i movimenti e spero che arrivi la buona notizia di tornare in serie A. Mi manca il calcio, ma so che funziona così. Sono tanti anni che sono in questo mondo e bisogna avere pazienza. Ho fatto il primo allenatore, il secondo e il collaboratore tecnico. Il mio obiettivo è di tornare ad allenare come primo, oppure in una situazione simile a quella dello scorso anno a Sassuolo con squadre di A e di B. Non solo in Italia ma anche all’estero».

15-01-2025 Daniele Rossi