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“Histoire du Soldat” al Flaiano: ancora un successo per il Colibrì Ensemble

La raffinata cultura popolare russa è approdata sabato scorso all’Auditorium Flaiano di Pescara attraverso la favola “Histoire du Soldat” di Aleksandr Afanas’ev. L’opera è stata portata in scena dall’Orchestra da camera Colibrì Ensemble su musiche di Igor Stravinsky e libretto di Charles Ramuz. La regia di Franco Mannella, che nello spettacolo è anche il narratore, ha ottimizzato al meglio la non facile riduzione dei testi e la scelta musicale, offrendo al pubblico intervenuto una suggestiva piéce di musica, teatro e danza. Insieme a lui sul palco Riccardo Pellegrini nella parte del soldato (Josef), Marcello Sacerdote in quella del diavolo e Fabiana Carchesio nel doppio ruolo di principessa e danzatrice.

Al centro della scena, il regista Franco Mannella

Interpretazione fedele allo spirito dell’autore

In effetti, quando poco più di un secolo fa il grande compositore russo e lo scrittore svizzero decisero di trasformare la favola in un balletto teatrale in due atti, l’ispirazione giunse da due racconti di Afanas’ev: la “Fiaba del soldato fuggitivo e il diavolo” e la “Fiaba sul soldato che liberò la principessa”. La storia è ambientata in Svizzera, in una piccola frazione del cantone di Vaud: Denezy. Nella versione offerta da Mannella, il soldato si chiama Giuseppe ed è abruzzese. «In Abruzzo terra offesa un soldato torna a casa», recita il narratore, dando inizio a uno spettacolo che rispecchia lo spirito dell’autore che, in ogni paese in cui allestiva la storia del soldato, adattava la terra natìa del militare alla località che ospitava la rappresentazione.

Attori e musicisti in scena con Histoire du Soldat

Il violino metafora della felicità

La favola racconta di un soldato in licenza che, intento a tornare a casa, acquista in un mercato un violino per 10 soldi. Durante il cammino, il Diavolo lo adesca e gli prende il violino in cambio di un libro capace di leggere il futuro, e quindi in grado di realizzare qualsiasi desiderio. Tre giorni di sogni che diventano realtà, ma solo apparentemente tre giorni. Quando infatti il soldato torna a casa si accorge che in realtà sono passati tre anni, la sua donna si è sposata e i suoi genitori lo credono morto. A questo punto Giuseppe utilizza il libro per avere tutto, ma poi si rende conto che la felicità non è nella ricchezza. Vorrebbe tornare indietro, riavere il suo violino, ma sarà il Diavolo ad avere la meglio.

«Sono un morto tra i viventi»

«Sono enormemente ricco, eppure sono un morto tra i viventi. Non bisogna cercare di aggiungere ciò che si aveva a ciò che si ha, non si può essere al tempo stesso ciò che si era e ciò che si è. Bisogna saper scegliere; non si ha il diritto di possedere tutto: è proibito. Una felicità è tutta la felicità: due felicità è come se non esistessero», dice il soldato alla fine dell’opera.

La locandina dell’opera di Stravinsky

Il lungo applauso del pubblico

Se l’interpretazione di Riccardo Pellegrini, Marcello Sacerdote e di Fabiana Carchesio è stata convincente, i musicisti del Colibrì Ensemble sono stati superlativi. Rocco Roggia (violino), Mattia Aceto (clarinetto), Paolo Rosetti (fagotto), Andrea D’Intino (percussioni), Giuseppe Iacobucci (tromba), Stefano Tomasi (pianoforte) e Daniele Rosi (contrabbasso), hanno eseguito magistralmente le musiche di Stravinsky inserite nel programma concertato da Mannella: La marcia del Soldato, Piccola aria sulla sponda del ruscello, Pastorale, Marcia Reale, Piccolo concerto, Tre danze della Principessa (tango, valzer, ragtime), Danza del Diavolo, Canzone del Diavolo e Marcia trionfale del Diavolo. Uno spettacolo, quello prodotto dal Colibrì Ensemble per la stagione concertistica 2021-2022, che conferma il livello di eccellenza raggiunto dall’orchestra della presidente Gina Barlafante con la direzione artistica di Andrea Gallo. Non a caso il pubblico ha lungamente applaudito tutti: regista, attori, ballerina e musicisti.

Prossimo appuntamento con Lonquich

Il prossimo appuntamento della stagione concertistica del Colibrì Ensemble è in programma sabato 29 gennaio, sempre alle ore 19 all’Auditorium Flaiano, con il concerto del pianista tedesco Alexander Lonquich. Il quale, accompagnato dai musicisti dell’Orchestra da Camera di Pescara Colibrì Ensemble, eseguirà l’ouverture dell’opera “Le nozze di Figaro” K492 di Mozart, la Sinfonia numero 6 D 589 di Schubert e il Concerto per pianoforte numero 1 opera 11 di Chopin. Un concerto da non perdere.

Luigi Di Fonzo