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I tempi dell’eros

Euclide, nato ad Alessandria in Egitto attorno al 320 a.C., sistematizzò tutte le conoscenze di geometria sviluppate dai greci nell’era classica. Basandosi sulla logica di Aristotele scrisse gli Elementi, un suo postulato recita: due rette parallele si possono incontrare solo all’infinito. Discepolo di Platone e profondo conoscitore del genere umano potremmo, con un sillogismo (proprio della filosofia aristotelica), paragonare le due “rette parallele” proprio all’uomo e alla donna, così diversi fisiologicamente da non trovare mai  un punto di incontro tra di loro. Tale diversità si accentua e diventa abissale nella sfera della sessualità. Sicuramente Euclide (320 A.C.) nel formulare il postulario delle rette parallele, che non hanno punti in comune se non all’infinito, non aveva in mente l’uomo e la donna; ma l’abbinamento non è troppo azzardato: perchè sono così diversi fisiologicamente, da non trovare mai un punto di incontro. Tale diversità si accentua e diventa abissale nella sfera della sessualità.

Pur partendo, infatti, da una medesima risposta allo stimolo sessuale, che possiamo suddividere in 4 fasi: eccitazione, plateau, orgasmo e risoluzione, i tempi e le modalità con cui si raggiungono queste fasi sono completamente diverse. Nella donna la fase di risoluzione (eiaculazione di un liquido simile al liquido seminale maschile) può essere molto abbondante, appena accennata o anche mancare del tutto, dipende dalle ghiandole di Skene; queste sono due piccole ghiandole poste ai lati dell’uretra e non visibili a occhio nudo. Nel rapporto sessuale l’organo maschile ha una funzione meccanica attiva (erezione), mentre nella donna questa può anche mancare (una buona parte dei disturbi sessuali negli uomini derivano “da ansia da prestazione“); l’orgasmo maschile il più delle volte è unico mentre nella donna ( clitorideo e vaginale) può essere multiplo e completo, con l’interessamento sia dell’utero che della vagina. L’orgasmo nell’uomo è quasi sempre legato al momento dell’eiaculazione, e quindi alla parte evoluzionisticamente funzionale del rapporto, come avviene nella maggior parte delle specie dei mammiferi, nella donna no (l’orgasmo maschile è necessario per la riproduzione, non quello femminile).  Il desiderio sessuale nell’uomo è stabile, costante, come una pulsione (spinta energetica del corpo verso la psiche), quello della donna è variabile e per questo definito “appetito sessuale” e nel momento dell’ovulazione ( periodo fertile)  si ha una maggiore eccitazione. ll desiderio dell’uomo passa per la vista, quello della donna per l’udito; questo forse spiegherebbe perchè si vedano uomini brutti con donne belle e non viceversa (?).

Quello che, grazie alla biochimica medica, si è riusciti a “sfatare” è la dislocazione “fissa e precisa” dei punti erogeni nell’uomo e nella donna. Ogni individuo ha delle proprie zone erogene, dislocate differentemente, che solo un partner attento può scoprire; esse variano in intensità e durata a seconda di come vengono stimolate: il punto “G” nella donna ed “L” nell’uomo (anticamente chiamato “il punto del milione di monete d’oro“: tanto valeva la sua scoperta!!)  sono la “chiave di volta” dell’appagamento sessuale. La vera zona erogena e’ nel nostro “sistema limbico”, cioe’ nell’area cerebrale in cui nascono le passioni, le emozioni, in particolar modo quelle legate al sesso. Quando in questa zona arriva un messaggio piacevole (bacio, carezza, stimolazioni ecc..), il cervello inizia a produrre la dopamina, sostanza che ha il compito di allertare l’organismo e di eccitarlo. Una buona conoscenza di queste zone di eccitazione è una delle migliori armi che abbiamo per avvicinare le “tempistiche” maschili  a quelle femminili. Nel grafico si evince che i tempi “sessuali” dell’uomo sono molto più brevi di quelli della donna e solo una massima attenzione ai “preliminari” può accorciare il plateau femminile. L’eiaculazione nell’uomo è un riflesso indotto dall’orgasmo, a cui segue una fase refrattaria, in cui fisiologicamente il corpo ritorna progressivamente alla condizione di riposo: il sangue defluisce dai genitali, il battito e la pressione si normalizzano e il soggetto subisce una repentina attenuazione del desiderio sessuale, accompagnata da uno stato di benessere e sonno. Nella donna le due fasi finali ( orgasmo e risoluzione) si possono invece ripetere più volte allungando “enormemente” i tempi sessuali e non trovando più “sintonia” con quelli del partner. Per “rimettere in fase” la coppia a questo punto entra in gioco il nostro asso nella manica: il muscolo pubo-coccigeo (PC), situato nella zona pubica che contratto un attimo prima dell’eiaculazione, permette anche all’uomo di avere multiorgasmi; per individuare il muscolo PC basta concentrarsi e provare ad interrompere il flusso mentre state facendo pipì (quando lo rilasciate l’urina ricomincia a scorrere).

Dedicando pochi minuti del vostro tempo e svolgendo questo esercizio di contrazione- rilasciamento (20 volte x 2 secondi, tre volte al giorno) si rinforza e si riesce ad isolare volontariamente questo muscolo e ….il gioco è fatto; prima dell’eiaculazione contraete volontariamente il muscolo PC per cinque secondi e la fase dell’orgasmo ricomincia da capo. Impadronirsi delle tecniche appena descritte darà serenità all’uomo,  accrescerà la propria autostima e migliorerà l’approccio con l’altro sesso, si apriranno nuovi mondi ed infinite possibilità di “sperimentazione”. E’ giunto il momento di sincronizzare gli orologi!!!!