In base al report dello Svimez, il Mezzogiorno è al top nella produzione di energia solare (fotovoltaico) e di energia eolica.
Lo Svimez, associazione privata che ha per statuto lo scopo di promuovere lo studio delle condizioni economiche del Mezzogiorno, al fine di proporre concreti programmi di azione, ci dice che nel 2019, sul totale della produzione delle Fonti Energetiche Rinnovabili il 33,5% è riconducibile al Mezzogiorno, il 27,7% al Nord-Ovest, il 24,8% al Nord-Est e il 14% al Centro Italia. Nel portale sulle energie rinnovabili risulta che Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia sono le prime regioni a sostenere e promuovere mediante appositi provvedimenti produzione e consumo collettivo di fonti green.
In tempo di PNRR, il Sud potrebbe essere protagonista nella transizione ecologica se non ci fossero i farraginosi procedimenti burocratici per le approvazioni dei parchi eolici e fotovoltaici e se ci fosse un adeguata informazione e formazione dei territori circa una ragionata produzione di energia pulita nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio.
Inoltre lascia perplessi il decreto sostegni ter la cui intenzione sarebbe quella di aiutare le imprese su cui incombe il peso dei costi energetici ma che in realtà penalizza il mercato delle rinnovabili infatti il decreto prevede un meccanismo per calcolare gli extra-profitti che saranno incassati nel 2022 dalle imprese rinnovabili (idro, eolico e solare) per chiederli indietro alle aziende produttrici.
Come facciamo a promuovere il rinnovamento e la sostenibilità delle aziende green se non cambiamo i vecchi schemi?
di Antonella Cirese.