Ogni percorso è composto da un punto di partenza, un punto d’arrivo e spesso da traguardi intermedi. Ebbene, cari amici lettori, sono lieto di annunciarvi un mio traguardo che spero possa essere un fiore all’occhiello per la città di Pescara e della sua provincia. La vittoria del Premio Arte 2015 indetto dalla rivista Arte dell’Editoriale Giorgio Mondadori, è sicuramente una tappa importante. La rivista d’informazione artistica e culturale è difatti tra le prime del settore ed importanti gallerie d’Italia ed esperti ne sonno affezionati lettori. Il premio consiste nel ritiro di una Targa d’oro a Milano e l’esposizione dell’opera vincitrice nella collettiva alla Permanente di Milano, oltre all’inserimento del nome nel Catalogo Dell’arte Moderna, gli artisti italiani dal primo Novecento ad oggi n. 51, Editoriale Giorgio Mondadori. Detto questo, affrontiamo qualche riflessione figlia di questo nuovo inaspettato arrivo. Quando si partecipa ad un concorso si pensa sempre alla vittoria, ma vi garantisco che in questo caso, l’essere stato già selezionato tra i 120 semifinalisti mi era sembrato incredibile. Del resto si parla di esperti del settore, critici e conoscitori dell’arte mondiale e dunque il timore di arrivare resta molto insidioso.. la telefonata che mi annunciava l’ingresso tra i 40 finalisti mi è sembrato un enorme riconoscimento, il successivo annuncio delle vittoria aveva dell’incredibile.. L’arte innanzitutto è sacrificio e quando subentra una risposta positiva e maggiore di qualunque augurio, diventa un sogno avverato. Certo, non ci si aspetta ora nessuna reale conseguenza di lavoro o di ambizione, ma in questo settore già che esperti dell’arte decidano per un premio da assegnarti, beh diventa un grande obiettivo. Un biglietto da visita come mi ha sottolineato un gallerista di Taranto, e nuove proposte subito da decidere di amici e consolidati mercanti, da Milano a Salerno. Il cammino ha preso un nuovo sentiero, improvviso e decisivo, ed il curriculum pone una coccarda ed una lode alle esperienze enunciate. Ora il titolo di pittore è consacrato a livello nazionale da una delle più considerevoli riconoscenze, come se il voto non viene più da un professore ma da una qualificata commissione del settore. Nessun cambiamento di prospettiva e ricerca personale, ma un timbro di riconoscibilità e valenza è incollato alla produzione della creatività regionale, visto che pur essendo di Montesilvano, il sottoscritto conserva i natali a L’Aquila. La vita di un pittore è strana. Nella mostra personale appena chiusa a Lecce, nei Teatini ex convento sito in sul corso in centro, ho avuto quasi 800 visitatori con commenti davvero soddisfacenti e risultati d’incontri e divulgazione del nome importanti. Ma la vendita delle opere continua a soffrire la crisi perché l’arte è colpita in modo letale da questo mercato e commercio oramai sofferente da anni. Chi è più navigato e anziano di me del settore non ha che un’idea comune: mai c’era stata una crisi di vendita come in questi tempi. Pittori che non vendono o che cambiano lavoro, gallerie che chiudono, mercanti che non comprano e non commerciano più, fiere con sempre meno espositori. Opere che crollano nei prezzi. Signori, è brutto parlare di questo se si parla di creatività e fantasia, ma dovrebbe essere la normale conseguenza che ad un valore corrisponde un benessere da mantenere. Compriamo cibo per mangiare e l’auto per spostarci, paghiamo la palestra per star bene e paghiamo tutte le visite mediche. Per sostenere le necessarie attitudini evolutive culturali personali, non vorremmo metter mano al portafoglio. Si paga lo stadio, il concerto, la colazione al bar e l’abito preso per moda, ma un’opera che ci conduce a nuovi percorsi intellettivi, beh ci si pensa più volte.. In questo un premio c’è una nuova possibilità di esser presenti ed essere visti, perché la noia e le abitudini sono i nostri veri carcerieri. E’ lo sorpresa che un abruzzese va a Milano da titolati numeri uno a prendere una targa d’oro da vincitore, è lo stupore che un piccolo pittore in un piccolo studio in un piccolo paese di provincia merita un riconoscimento nazionale. E l’arte questo fa, è pronta a provarci per creare un’occasione, una speranza, una forza in più. Un esempio in cui credere per essere migliori e provarci e provarci ancora. Non scrivo per vantare nulla perché nulla alla fine cambia, se non lo farò cambiare io come pittore e promotore di me stesso, ma siamo qui ora pronti a ripartire dopo un eccellente voto dal maestro più severo. Se vi diranno che l’arte vera sta al nord, che le grandi mostre sono nelle grandi città, togliamoci almeno la soddisfazione di dire che la targa d’oro sta a Montesilvano in un piccolo appartamento in centro. E poi che ognuno vinca il suo premio, felici se posso aver raggiunto la possibilità di convincervi a provare e provare ancora per prendere quell’obiettivo che ognuno di voi ha.. semplicemente per essere sereni e vedere il nuovo meraviglioso traguardo all’orizzonte. A presto.