Lavoro a nudo Pescara: archivio 20/02/1999. Giulia Di Quilio in copertina, People, Museo di Nocciano, Cucullo e sport Pomilio.
Lavoro a nudo Pescara: Giulia Di Quilio e la città che corre (1999)
Perché tornare a quelle pagine
Febbraio 1999 racconta una Pescara veloce, concreta e curiosa. Inoltre, rileggere quel numero non è un gioco nostalgico. Al contrario, aiuta a ritrovare la mappa emotiva della città e, soprattutto, a capire come si è arrivati fin qui.

Lavoro a nudo a Pescara: copertina de La Dolce Vita (20 febbraio 1999) con la teatina Giulia Di Quilio protagonista.
In prima pagina c’è Giulia Di Quilio: “bella, dolce e prorompente”. Studia recitazione, sogna cinema e televisione e, soprattutto, cerca occasioni vere. La sua ironia accende l’obiettivo senza perdere misura. Sotto il titolo “Lavoro a nudo” campeggia un dossier che promette 200 nuovi posti. La copertina cita anche: “Le ho detto T’amo”, Feste di Carnevale, De Canio, l’orso, Allegri denunciato. Così il messaggio diventa chiaro: spogliare i mestieri dai veli retorici e, quindi, mostrare la dignità di chi lavora.
Il set e l’idea editoriale
Il set non insegue la patinatura. Piuttosto, cerca luce morbida, posture naturali e dettagli sinceri. In questo modo, l’immagine diventa racconto di una ragazza reale dentro una città in movimento.

People: volti e scene di febbraio ’99
Francesca Mezzi sogna la tv. A 17 anni posa per Cioè e punta più in alto. Inoltre, i genitori la sostengono. La determinazione, infatti, è il suo tratto.
La stretta di Torelli. In un locale cittadino l’obiettivo coglie Alessio Torelli e Florindo Testa in un abbraccio. Sport, amicizia e una Pescara che fa squadra.
Bovo, Maciste. Il pallanuotista Alessandro Bovo (Conad Pescara) dialoga con David Remigio, professionista dello sci. La conversazione appare seria. Eppure il contesto è leggero. In pagina si annota: “Bovo sembra Maciste”.
Due cuori e un taccuino. Michele Camiscia, fotografo, e Alessandra Fiore, studentessa e praticante, condividono scatti, articoli e ultimi esami. La vita di redazione, allora, si imparava anche camminando insieme.
Guarda il don come balla. A messa. Davanti al Santuario di San Gabriele, padre Maurizio De Sanctis — “padre Nike” — usa il linguaggio del corpo per parlare ai giovani. Il messaggio resta attuale: servono linguaggi nuovi.
Vincenzo si spoglia col preside. Vincenzo Olivieri, con Diego Tiberio e Massimo D’Epifanio, firma uno show goliardico. La notte ride, ma intanto discute i propri limiti.
Due dj, due generazioni. Compleanno di Luigi Manzo e passaggi di consolle. Nel frattempo, in via Palermo, il Virus diventa un indirizzo simbolo. Le scene cambiano; la musica, però, resta.
Commesse compresse. Al negozio Regia il team al femminile posa stretto tra banco e camerini. È fotografia di costume: lavoro, complicità e autoironia.
Celestini, il nostro Leo Junior. Un nuovo collaboratore porta ritmo e mestiere. La redazione si allarga, la curiosità pure.
Cucurullo ai tempi. Uno scatto d’archivio ricorda esordi e amicizie. Così affiora lo spirito urbano: pratico, diretto e capace di fare rete.

Un sommelier per McDonald’s. Luca Panunzio, dopo la Balena Bianca Multiclub, approda alla direzione del nuovo McDonald’s di Montesilvano. Sfida curiosa: portare cultura del servizio nel fast food.

Lavoro a nudo Pescara: Bruno Maria Graziosi, “born to run”. Da New York al deserto, la maratona come atto di volontà (1999)
Bruno Maria Graziosi, medico, racconta la maratona come atto di volontà. New York è passata; la prossima sfida è pronta: in primavera correrà nel deserto. La corsa, dice, ordina le giornate, educa alla disciplina e libera la mente.

L’intervista: “Vitellone, fascista, anarchico. Cucullo.”
Il sindaco di Chieti, Nicolino Cucullo, parla senza filtri. Ricorda aneddoti domestici — persino la benzina pagata all’auto dei vigili — e difende scelte dure sul decoro. «Sgarbi mi invidia», afferma, rivendicando il “piccone” come simbolo contro il degrado. Tra un titolo e l’altro scorrono album privati, rassegne stampa e una certezza: amministrare significa esporsi.
Rubriche e chicche d’epoca
L’Oroscopazzo di Vincenzo Olivieri. Satira zodiacale, giochi di parole e consigli “astrali” da ridere. È il ritratto di un umorismo popolare e intelligente.
Il test di Milo Vallone. “Siete baglioniani o ligabuiani?” Un quiz psicometrico ante-social per conoscersi attraverso la musica italiana. Domande ironiche, punteggi e verdetti da discutere al bar.
Mostre e arte – Lavoro a nudo a Pescara
Museo delle Arti di Nocciano. Nasce una rassegna permanente di artisti abruzzesi contemporanei intorno al castello. Il progetto intreccia scuole, associazioni e imprese. Inoltre, punta su educazione all’arte e cooperazione.
Zimei, vulcano di idee e colori. Nel ritratto di Milena Festa, l’architetto Antonio Zimei appare come un generatore di simboli e cromie. Tra il “Cristo” e l’arcobaleno, la sua pittura costruisce senso e visione.

Sport
Peter, atto di forza. La pallanuoto cittadina celebra un protagonista dal braccio potente. Intanto, il gemellaggio della Pomilio con L’Aquila Rugby sostiene un’idea semplice: l’Abruzzo unito può vincere. In pagina, inoltre, compaiono riquadri amarcord con formazioni storiche e trafiletti tecnici: piccole storie che fanno tradizione.
Perché rivederci oggi
Quelle pagine tenevano insieme l’urna e la pista, il set fotografico e la cronaca, i negozi e le idee. Rileggerle oggi significa capire da dove veniamo e decidere, con più consapevolezza, dove vogliamo andare. La lezione resta attuale: dignità del lavoro, cultura diffusa e qualità della vita possono crescere insieme, se la città continua a scegliersi ogni giorno.




