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Nasce a Pescara il Premio Carlo Pace

In memoria dell’ex sindaco di Pescara, una targa è stata donata alla famiglia, preludio di un riconoscimento che ogni anno sarà attribuito ad un amministratore pubblico meritevole
E’ stato sindaco di Pescara da 1994 al 2003. Oltre che un pubblico amministratore, Carlo Pace era uno stimato ingegnere e docente universitario. La città lo ricorda per la professionalità, la competenza, il garbo.  L’ex primo cittadino morì il 28 marzo di 5 anni fa, dopo essere stato investito da un’automobile in pieno centro. Nell’anniversario della sua scomparsa, presso la sede del Consiglio Regionale a Pescara,  il consigliere regionale Guerino Testa ha consegnato una targa alla moglie Rossana ed alla figlia Laura, nel corso di una cerimonia a cui hanno assistito i sindaci che si sono succeduti a Pace, Luigi Albore Mascia, Marco Alessandrini, Carlo Masci oltre a Marco Presutti portavoce del Senatore Luciano D’Alfonso impossibilitato a partecipare.  Tutti hanno ricordato l’ex amministratore scomparso come una persona perbene, un professionista onesto e preparato, prestato con successo alla politica, un leader delle istituzioni con capacità di tollerare, mediare, innovativo della progettualità, affezionato alla sua città. <E’ stato uno dei primi ad aver compreso  la forza di Pescara capoluogo naturale dell’area metropolitana- ha affermato Testa- oltre che per la sua preparazione, Carlo Pace si distingueva per la sua eleganza ed il suo essere un uomo perbene>. La consegna della targa ai familiari è stata il preludio a quello che, ia partire dal 2023 diventerà un Premio intitolato a Carlo Pace, che ogni anno riconoscerà in un amministratore locale la capacità di progettare, innovare e praticare la buona politica. All’organizzazione della futura manifestazione collabora l’ex sindacalista Geremia Mancini, consigliere comunale ai tempi della legislatura guidata da Pace.
Rossana e Laura Pace hanno ringraziato commosse, dichiarandosi fiere dei valori ricevuti in eredità da un marito ed un  padre esemplare.

di Mila Cantagallo