La nascita de La Dolce Vita. Era il 1998: una barca, una notte d’estate e un sogno diventato realtà. Scopri la storia della festa inaugurale.
Nascita La Dolce Vita: la festa che accese un sogno
Il racconto di un sogno che continua ogni settimana
C’era una barca, in una notte d’inizio estate, e un gruppo di visionari pronti a salpare.
Non si trattava soltanto di una festa: piuttosto, era l’inizio di un’avventura editoriale destinata a lasciare il segno.
Era il 1998 e, in quel contesto speciale, sulla motonave Calypso, tra brindisi, sorrisi e onde leggere, nasceva La Dolce Vita.
A bordo, come spesso accade nelle occasioni che contano, c’era il meglio della città: imprenditori, amministratori, artisti, giornalisti, e naturalmente amici di sempre.
C’erano:
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Vincenzo Olivieri
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Enrico Paolini, assessore provinciale al Turismo
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Nazario Pagano, presidente dell’Ente Manifestazioni Pescaresi
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Ugo D’Atri, comandante della Capitaneria di Porto
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Nino Cecco, imprenditore
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Maurizio Edmondo, editore di Teleabruzzo regionale
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Luciano Marrone, titolare di Radio Parsifal
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Luigi Alfieri, ex fotomodello
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Daniele Becci, costruttore
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Gianfranco Falcone, industriale dolciario
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Andrea Falcone, industriale dolciario
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Rodolfo Falcone, industriale dolciario
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Michele Russo della Mirus
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William Zola, regista
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Sabrina Marinucci, attrice
E naturalmente c’erano anche Gianfranco Marrocchi, direttore responsabile del giornale, e Marzia Falcone, editrice, che di quella notte furono l’anima. C’era anche una scena da Titanic, ovviamente rivisitata alla pescarese.
Oggi, dopo oltre 25 anni, vogliamo raccontarvi quella storia. Ma non solo. Ogni settimana, riapriremo i cassetti dei ricordi.
Lo faremo per celebrare le persone, le idee, le emozioni che hanno costruito un’identità, un giornale, una comunità. Oggi abbiamo iniziato così, con la prima edizione n. 1 – datata 10 giugno 1998, distribuita gratuitamente. Ma già dalle prossime rubriche rivivremo i momenti di quel periodo, accompagnati da immagini che ci faranno tuffare in quegli attimi magici.
Perché “La Dolce Vita” non è solo un nome.
È un modo di vivere. Di credere. Di resistere.
E adesso anche… di raccontare.
Condividi questa storia se anche tu c’eri, oppure se desideri farne parte oggi, a modo tuo. Raccontaci un ricordo, magari un aneddoto o una foto custodita nel tempo…
Dopotutto, La Dolce Vita non appartiene solo a chi l’ha creata, ma anche a chi l’ha vissuta e continua a viverla.
Perché, in fondo, La Dolce Vita è di tutti.