
I carboidrati giocano un ruolo fondamentale nella produzione di gas soprattutto quando le quantità ingerite sono abbondanti (vedi dolci!); non sono da dimenticare neppure le intolleranze alimentari (lattosio e glutine) che portano a un’iper-produzione di gas intestinali e successiva comparsa di disturbi all’alvo (stitichezza alternata a diarrea). Dalla composizione chimica dei gas prodotti si può risalire alle cause: presenze maggioritarie di azoto fanno protendere all’aerofagia, se invece abbiamo, una cospicua quantità d’idrogeno e anidride carbonica, di tratta di malassorbimento dei carboidrati con iper-fermentazione batterica e contaminazione dell’intestino tenue. Per intestino intendiamo l’ultima parte dell’apparato digerente (segue allo stomaco e sbocca all’esterno nell’orifizio anale) e viene anche definito, per la ricca presenza di un vero e proprio sistema nervoso enterico, come “secondo cervello”: rilascia serotonina (neurotrasmettitore che regola l’umore) che svolge l’azione di mediatore tra intestino e cervello; lo scambio tra questi due apparati è così cospicua che è stato calcolato pari al 90% dello scambio totale, questo porta a scatenare segnali di allarme e sensazioni di malessere. Soggetti particolarmente emotivi e ipersensibili riportano quindi questa condizione di stress fino ai villi intestinali.
L’apparato enterico si presenta come un lungo tubo di circa 8 metri, ripiegato, più volte su se stesso, è distinto in due parti: intestino tenue (5 mt.) e intestino crasso (colon) definiti nella medicina tradizionale cinese come due elementi: “fuoco” e “metallo”. E’ ricoperto da ben 400 specie batteriche diverse deputate a svolgere tutte le attività digestive; se ipoteticamente si srotolassero villi e microvilli intestinali otterremo una superficie pari a 300 metri quadrati. Quando i microrganismi dell’intestino crasso aumentano a dismisura possono contaminare l’intestino tenue con aumento dei fenomeni fermentativi e putrefattivi e … conseguente gonfiore addominale. Il Breath Test è un esame, molto semplice, per diagnosticare un’anomala crescita batterica nell’intestino tenue: misura la concentrazione dell’idrogeno dopo l’assunzione di glucosio (zucchero) e permette in caso di meteorismo di eseguire una strategia dietetico-alimentare ad hoc e, in alcuni casi, consigliare una terapia farmacologica. Quando questo “problema”, non è più un sintomo passeggero ma, diventa una costante quasi giornaliera, bisogna rivolgersi a un gastro-enterologo perché un rimedio “fai da te” non è consigliabile, data la varietà e la complessità della materia; entrano in “ballo” troppi elementi e la sola “sensazione” personale non basta a diagnosticare … personalmente lo stato di quello che a tutti gli effetti è diventata una malattia.
Spesso rimedi “inadeguati” aggravano in maniera considerevole quello che, ben diagnosticato, si può risolvere in poco tempo e con risultati soddisfacenti. Importante è non confondere il gonfiore addominale fisiologico, come quello delle sindromi premestruali o dovute dalla menopausa, da quelle patologiche: fibrosi cistica, gastroenterite, intolleranza alimentare, intestino irritabile. Nel caso d’intolleranze (glutine e/o lattosio) è inefficace l’utilizzo di lassativi e/o prodotti a base eteropolisaccarida (vedi fibre!) perché oltre a non dare “buoni” risultati addirittura favoriscono il meteorismo. Tisane, carbone vegetale, bio-tavolette e quant’altro sono dei “rimedi” momentanei e non la risoluzione al problema. Per ultimo ma non da ultimo, oltre che poco “elegante”, è “controproducente” fumare durante i pasti: aumenta notevolmente la quantità di aria nell’organismo sommandolo … a quello ingerito con i pasti.