Non solo Montepulciano d’Abruzzo e non solo vino all’edizione numero 52 del Vinitaly. I protagonisti delle eccellenze abruzzesi sono i vini, ma anche l’olio, i grani autoctoni, i formaggi e i piatti preparati da una serie di chef. E se il Montepulciano ha celebrato in grande stile il compleanno di 50 anni, a fare da cornice all’evento le testimonianze di vignaioli che hanno contribuito a rendere famoso il vino Made in Abruzzo. Il Montepulciano d’Abruzzo rappresenta ancora oggi il 56% della produzione della regione, visto che rappresenta 900 mila ettolitri su un totale di 2,5 milioni di ettolitri di vino abruzzese. “Negli anni ’50 e ’60 il Montepulciano – spiega il vignaiolo Francesco Paolo Valentini, presente al Vinitaly, per partecipare agli eventi dedicati alla Doc Montepulciano d’Abruzzo – veniva considerato un vino da taglio, poi ci siamo resi conto delle immense potenzialità di questo vitigno. Nelle degustazioni di questi giorni ho avuto il piacere di assaggiare diversi vini e mi sono reso conto che l’Abruzzo ha raggiunto risultati importanti. E il mezzo secolo di vita del nostro Montepulciano ci ha fatto conoscere un vitigno davvero ricco di peculiarità ma difficile da lavorare perché genera vini più tosto strutturati. Siamo riusciti comunque a produrre da questo vitigno vini eleganti e armonici, e l’evento di oggi coincide con un grande risultato raggiunto per il comparto vitivinicolo abruzzese”. E mentre l’82% degli italiani sogna di possedere una vigna e produrre il proprio vino, come dimostrano i vip che si sono dati alla viticoltura, da Brino Vespa a Sting, in Abruzzo a spopolare sono anche altri prodotti, a partire dall’olio, grazie alla prima Dop italiana, quella Aprutino pescarese. E, in abbinamento all’olio e al vino, anche i piatti, tra cui spiccano il pane abruzzese, preparato da Niko Romito, e la pizza, studiata da Tany Moscone, con i grani autoctoni, Solina e Senatore Cappelli. Tra le novità che celebrano vino e cucina anche il sushi all’abruzzese, proposto da Farnese e studiato dallo chef Moscone che ha marinato il riso nel vino Edizione Cinque Autoctoni. E l’Abruzzo vitivinicolo ha suscitato anche l’interesse del presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, che è stato chiamato da Codice Citra per un progetto di valorizzazione degli autoctoni, celebrato con un’aperitivo al Crowne Plaza. Ma accanto ai big, ci sono tanti giovani che si sono dedicati alla viticoltura, come il produttore di Alanno Nic Tartaglia, che dimostra come ci sia voglia da parte delle nuove generazioni di tornare in vigna e in cantina, come testimonia anche la sua etichetta, che ritrae un uomo stilizzato con la zappa in spalla.
Monica Di Pillo
NON SOLO VINO
