Realtà Virtuale e Trekking: Nuova Cura per le Pazienti Oncologiche
L’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, in collaborazione con la ASL02 di Lanciano-Vasto-Chieti, promuove il progetto di una nuova cura per le pazienti oncologiche. Grazie al finanziamento di “Susan G. Komen Italia”, l’Ambulatorio di Medicina Integrata dell’Ospedale “Bernabeo” di Ortona combina realtà virtuale e trekking in aree naturali protette dell’Abruzzo.
Realtà Virtuale per il Benessere Psicofisico
Le pazienti ricoverate in day hospital per terapie oncologiche o trattate con agopuntura presso l’ambulatorio potranno vivere esperienze immersive in ambienti naturali. Attraverso visori specifici, le pazienti saranno trasportate in scenari naturali che stimolano risposte psicofisiche positive, supportando la gestione dello stress e migliorando il loro benessere durante le terapie.
Dal Virtuale al Reale: Escursioni nei Parchi Naturali
Il progetto prevede 10 escursioni in aree protette dell’Abruzzo, che coinvolgeranno pazienti e caregiver in percorsi pensati per ogni stagione. La cooperativa “Il Bosso” e i professionisti dell’ambulatorio organizzeranno le attività, promuovendo l’interazione tra natura e salute. Questo approccio olistico favorisce il recupero fisico e mentale, offrendo opportunità uniche di rilassamento e condivisione.
Nuova Cura per le Pazienti Oncologiche: Un Progetto Integrato per la Salute
Il dottor Andrea Di Blasio, responsabile scientifico, inoltre, evidenzia come il progetto rappresenti un rafforzamento significativo della filosofia della medicina integrata promossa dall’ambulatorio. Tra le attività proposte vi sono agopuntura, nutrizione, esercizio fisico, arteterapia e connessione con il territorio abruzzese, che complessivamente garantiscono un approccio olistico. In aggiunta, il progetto non solo supporta il benessere delle pazienti, ma si configura anche come un valido strumento per prevenire il burnout tra gli operatori sanitari.
Collaborazione e Sostenibilità
Il professor Giorgio Napolitano e la dottoressa Simona Grossi, inoltre, sottolineano l’importanza di integrare natura e innovazione tecnologica per promuovere la salute in modo efficace e sostenibile.Grazie al supporto del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’I vecchiamento, il progetto è stato reso possibile, coinvolgendo anche il professor Antonino Grassadonia per l’attuazione pratica nell’oncologia di Ortona.
In conclusione, questa iniziativa rappresenta un modello virtuoso di collaborazione interdisciplinare, capace di unire ricerca, tecnologia e territorio per migliorare il benessere delle pazienti oncologiche.