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SENATRICE GUARITA

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Apprendo dai giornali che la signora Vittoria Bogo Deledda è stata per circa 1 anno in malattia per una sindrome da “burnout” che in altri termini significa over stress in ambito lavorativo sebbene nel giorno della sua candidatura si è ristabilita al meglio girando in lungo e in largo la sua Sardegna per la campagna elettorale e che ha sortito i suoi frutti essendo stata eletta senatrice nel movimento Cinquestelle. Già dirigente dei Servizi Sociali nel comune di Budoni ha subito il dramma dei tanti disagi sociali che l’hanno fatta ammalare. Ora si comprende che in tali condizioni l’empatia può giocare butti scherzi e che l’offerta di un movimento a candidarsi come quello pentastellato potesse ripagare la sua sete di giustizia sociale ma non si capiscono alcuni punti della vicenda. Si è mai domandata la neosenatrice a quali stress sono sottoposti i medici che vengono picchiati nelle aree di emergenza, tanto da aver condotto talune Asl a indire corsi di autodifesa per i camici bianchi, o sottoposti a turni massacranti per organici ridotti all’osso? O le forze dell’ordine che uscendo la mattina per andare al lavoro non sanno se faranno ritorno vista una criminalità diffusa e feroce da combattere con le mani legate date le leggi vigenti sulla tortura col pericolo di andare continuamente sotto processo per danni al delinquente? O i professori della scuola primaria e secondaria che si espongono ad aule tanto eterogenee nella composizione da rendere difficile un percorso educativo unico col pericolo costante di essere malmenati da genitori di alunni difficili o da leggi che tutelano soprattutto l’alunno, tanto da aver condotto alcuni istituti a favorire un loro percorso psicologico di aiuto? E poi chi ha redatto certificati medici così accondiscendenti verso l’assenza lavorativa così prolungata da poter stabilire un percorso anche più pesante per un ripristino psicologico sembra mai proposto? E se così fosse come potremmo eleggere al Senato della Repubblica una personalità così fragile in un momento in cui la politica necessita di una forza d’animo fuori dal comune? E forse ha ragione Grillo: il movimento pentastellato non ha bisogno di lavoratori. E Giovanni Sallusti in un suo articolo rincara la dose “..Anche i grillini hanno una loro ideologia, una stella polare che orienta l’intera azione politica, un “ismo” di riferimento. Il fancazzismo..”. Ne è prova, come riporta il giornalista, un suo vecchio post del 2006 riguardo la “rivoluzione dell’ozio” a dimostrare che la fatica è il suo vero nemico. E cita Tom Hodgkinson autore de “L’ozio come stile di vita”. “..Oziare significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumi, debiti..” Ma chi paga? E si può credere all’implementazione imminente del reddito di cittadinanza che nella ideologia fancazzista grillina svolge un ruolo fondamentale, molto simile alla società senza classi del comunismo, al Sol dell’Avvenire mai inverato? E non è fuori lungo il fatto che di recente Grillo ha alzato la posta della “nullafacenza”, disegnando il meraviglioso e radioso futuro di un reddito universale prossimo il “reddito di nascita”. “Chi ozia è un rivoluzionario” chiosa Beppe e Di Maio il suo “Che”! Benvenuta senatrice Bogo Deledda e se anche al Senato nell’alveo grillino sentirà puzza di “burnout” ponga attenzione perché può darsi stia bruciando qualcosa di vero: il fondo dei suoi pantaloni!