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The brain … hardware e software

Volendo fare un paragone “attuale” potremmo considerare il cervello come un computer (hardware)  e la mente il software  che “porge” (dopo le opportune elaborazioni)  le sensazioni e le percezioni, le emozioni e le memorizza consciamente od inconsciamente. Le informazioni sono “dati” che inseriamo nel nostro computer (il cervello) che li elabora attraverso i nostri organi di senso: udito, vista, tatto, gusto, olfatto, intuizione e si traducono in apprendimento, godimento, sofferenza ecc. Tutti questi dati vanno ad arricchire i “file”, le memorie, la banca dati  e quindi rappresentano le informazioni, che ogni singolo individuo ha “personalmente” e non può essere equiparata a nessuna altra “memoria” (disco fisso); tutto questo risulterebbe “agevole” se utilizzassimo tutti lo stesso computer  con la stessa capacità di elaborazione e immagazzinamento dati, invece abbiamo nel nostro corpo un hardware ed un software al maschile ed uno al femminile…e qui incominciano i “guai” di compatibilità e di linguaggio: lo confermano nuovi studi nordamericani riportati sull’ultimo numero della rivista britannica ‘New Scientist’.

In un modo “semplice” si potrebbe dividere il sistema nervoso in: materia grigia (composta da neuroni), che esegue le attività di pensiero e di calcolo e materia bianca (composta da assoni rivestiti da mielina o neuriti), che controlla i segnali condivisi fra i neuroni, coordinando il lavoro delle diverse regioni cerebrali. L’uomo possiede più materia grigia (intelligenza generale)  e nel complesso  una massa cerebrale maggiore, la donna  ha più materia bianca (connessione delle aree cerebrali), ha un corpo calloso (struttura che collega i due emisferi cerebrali)  più sviluppato, presenta una minore differenziazione emisferica, una maggiore interconnessione e quantità di scambi interneuronali. Se a tutto questo aggiungiamo le differenze ormonali tra i due sessi potremmo paragonare il sistema di “interscambio” tra uomo e donna  molto simile al diverso linguaggio informatico  esistente tra un computer della Apple e quello della Microsoft. Queste differenze sostanziali fanno si che l’uomo  sviluppa un uso più massiccio delle competenze dell’emisfero destro (deputato alla percezione spaziale, abilità manuali ed emozione) rispetto a quello sinistro (linguaggio, ragionamento logico-matematico e ragionamento simbolico). Il suo cervello è più asimmetrico e il suo ragionamento più lineare; l’elaborazione dell’informazione è più veloce e sintetica e possiede maggior propensione all’azione e al sesso.

L’uomo possiede un’intelligenza deduttiva, compie un’azione per volta perché vuole arrivare diritto all’obiettivo ed è più pragmatico e razionale. Possiede un maggiore orientamento spazio/temporale ed è maggiormente concentrato su se stesso; dà molta importanza alle “cose” materiali piuttosto che alle persone ed il successo e l’indipendenza sono fondamentali ed è quindi interessato a qualsiasi oggetto che possa accrescere questo senso di potere e di realizzazione. I suoi valori sono autonomia, efficienza, potere e competenza e per questi motivi è sempre alla ricerca di una soluzione per tutto. Il cervello della donna  è simmetrico e il ragionamento più complesso; la sua elaborazione dell’informazione è analitica, riesce a considerare contemporaneamente più aspetti  e possiede una maggior propensione verso le emozioni e una capacità decisionale più solida. Possiede  un’intelligenza intuitiva, compie più azioni simultaneamente ed è più emotiva e sensibile, ha maggiori capacità linguistiche ed è orientata alla “cooperazione emotiva” in quanto dotata di capacità mnesiche maggiori.

Ama parlare e condividere con gli altri i propri problemi ed ogni volta che ne parla riesce a sentirsi meglio, ha bisogno di prendersi cura di qualcuno, di aiutare e di dare consigli; per sua natura, la donna dà più importanza alle relazioni e alla comunicazione che al successo o all’indipendenza. La conclusione dei ricercatori dell’Università della California (a Irvine),  frutto di una ricerca pubblicata sulla rivista NeuroImage è che uomini e donne hanno la stessa intelligenza, ma ragionano con parti differenti del cervello. Alcuni  si sono “spinti” anche oltre… : F. A.Tablereader, l’autore dell’eccellente “The Sociobiology of Sex. Foundations of Anthropogynecology” (Springer, New York 1977) nel suo famoso studio statistico sul “Modo d’appendere il rotolo della carta igienica”  ha analizzato un’enorme quantità di materiale desunto da questionari giuntigli da tre diversi continenti. L’85% di tutte le donne – a prescindere da razza, confessione religiosa, grado d’istruzione ecc. – fissa il rotolo in modo che la carta si svolga posteriormente lungo la parete.

Al contrario quasi tutti gli uomini (una percentuale altissima, ben il 96%!) preferisce far pendere la carta dal lato rivolto verso l’utente. I contenitori (progettati da disegnatori maschi) che rendono disagevole lo svolgersi del rotolo nella direzione femminile, stranamente non sono stati in grado d’influenzare la predilezione. Secondo Tablereader (citato da V. Braintenberg, “Il cervello e le idee”, Garzanti, pag. 163) i due modi d’appendere la carta igienica sono espressione di due archetipi, quello della concavità nel caso della donna, quello della convessità nel caso dell’uomo. La carta che scorre lungo la parete piastrellata dà l’idea di un arco, di un vuoto da riempire. Il rotolo alla maschile, che protende l’oggetto, che si estende nello spazio e poi si allunga, è metafora del pene, della estroflessione, con il rotolo che appare quasi una sacca scrotale, con i fogli che seguono la curva del cilindro per poi puntare verso il basso, come il fallo a riposo sopra i testicoli. Cosa pensare in caso contrario? Nulla anche la scienza ha un suo margine di errore!