I risultati dell’indagine di SecurityMed parlano chiaro: i pazienti sono pronti a tornare in clinica. Bruno Bovani spiega: “I pazienti sono pronti a tornare in clinica. La nostra priorità? La sicurezza!”
La bellezza non passa mai di moda. Dopo l’emergenza Covid-19, molti pazienti sono tornati a riprogrammare visite, trattamenti e interventi pianificati in precedenza. E, pur con una maggiore attenzione verso la sicurezza e qualche condizionamento economico per i più giovani, ritengono che investire per vedersi belli, soprattutto in viso, sia importante per sentirsi bene in questo momento difficile.
«Durante l’emergenza sanitaria – spiega Bruno Bovani, chirurgo plastico di Perugia, tra i coordinatori dello studio– abbiamo costituito un gruppo che oggi conta oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica, in modo da condividere conoscenze e strategie per pianificare la ripartenza in totale sicurezza. La survey ci ha permesso di conoscere desideri, esigenze e percezione dei nostri pazienti, in modo da garantire, alla riapertura, servizi in linea con le aspettative del mondo post-Covid».
Oltre a Bruno Bovani, fanno parte della faculty scientifica dello studio i chirurghi Fabrizio Melfa, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.
I risultati
Il sondaggio di SecurityMed riflette la netta prevalenza di donne (94.3% del campione) fra i 46 e i 60 anni (48,1%) fra i consumatori di medicina e chirurgia estetica, evidenzia che quasi tutti i pazienti (92,8%), con il ritorno alla normalità, tornerà a rivolgersi allo specialista:
- il 46,9% lo farà nelle stesse modalità di prima.
- il 45,9% con necessità di spiegazione dei protocolli di sicurezza.
Quasi il 50% dei pazienti non è stato influenzato dalla pandemia. Mentre il 40% degli intervistati ha rilevato che l’aspetto fisico ha avuto un forte impatto sull’aspetto psicologico; in questo periodo ciò che più è mancato sono i trattamenti viso (72% per le donne e 57% per gli uomini).
Riguardo alle risorse finanziarie che i pazienti sono disposti a mettere in campo, il 60,5% ha risposto che saranno le stesse di prima, senza differenze di genere ma con una disponibilità minore nelle fasce più giovani.
“Molti hanno cancellato o posticipato le ferie, perciò abbiamo avuto una consistente richiesta di procedure che normalmente d’estate sono poco praticate, come i trattamenti fotosensibilizzanti” spiega Bovani.
Per consultare la ricerca, potete cliccare qui.
Sondaggio effettuato da SecurityMed.