L’Abruzzo celebra il cinquantenario della morte di Pier Paolo Pasolini con sette artisti e una serie di mostre in tutta Italia

Cosa succede quando sette artisti abruzzesi si uniscono per rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini? Nasce un viaggio artistico che attraversa l’Italia.

Artisti abruzzesi omaggio a Pasolini: mostre per il cinquantenario

Un tributo artistico a Pasolini nel cinquantenario della scomparsa

In occasione del cinquantenario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, il critico d’arte dott. Giuseppe Bacci ha riunito sette talentuosi artisti abruzzesi. Con le loro opere hanno scelto di rendere omaggio al grande intellettuale attraverso una serie di mostre di arte contemporanea che si terranno in diverse località italiane.

Un’iniziativa che non è solo celebrazione, ma anche riflessione sul pensiero rivoluzionario e sull’impegno civile di uno dei protagonisti più coraggiosi del Novecento.

Mostre itineranti dedicate a Pasolini: il tributo degli artisti abruzzesi

Dal cuore di Roma fino a Sanremo: scopri dove potrai ammirare le opere dedicate a Pasolini.

La prima esposizione si sta svolgendo presso la Galleria Carlo D’Orta ArtStudio/Gallery di Roma, in Piazza Crati 14, e si concluderà il 30 aprile 2025. Successivamente, la mostra si trasferirà a Monteprandone, nella Sala Nazareno Luciani a Centobuchi, con inaugurazione prevista per sabato 3 maggio alle ore 17:30 e chiusura il 18 maggio.

L’iniziativa, promossa e curata dal dott. Domenico Parlamenti, intende celebrare la figura di Pasolini come simbolo di coraggio, verità e impegno civile, attraverso opere che raccontano la sua complessità e il suo pensiero controcorrente.

Gli artisti abruzzesi e il loro omaggio a Pasolini

Chi sono gli artisti che hanno scelto di raccontare Pasolini con il linguaggio dell’arte contemporanea? Scopri il volto e le opere di chi tiene viva la memoria di un maestro scomodo e necessario.

Gli artisti abruzzesi protagonisti del progetto sono:

  • Gino Berardi

  • Roberto Di Giampaolo

  • Mauro Giangrande

  • Lorenzo e Giuseppe Liberati (ceramisti, opere a quattro mani)

  • Lucio Monaco

  • Franco Secone

  • Gianfranco Zazzeroni

Ognuno di loro ha contribuito con opere originali, tra cui 18 tele di varie dimensioni e tre pezzi in maiolica refrattaria, tutte dedicate alla figura di Pasolini. Le creazioni, realizzate secondo le tecniche e le visioni di ciascun artista, offrono un mosaico di interpretazioni capace di riflettere la profondità e la complessità del pensiero pasoliniano.

Il manifesto degli artisti: ricordare Pasolini per parlare alle nuove generazioni

“Un poeta che ha pagato con la vita la sua coerenza merita di essere ricordato, studiato, condiviso”: il potente messaggio degli artisti abruzzesi.

Alla base del progetto c’è un manifesto sottoscritto dagli stessi artisti, che ribadiscono l’urgenza di mantenere viva la memoria di Pasolini:

“Pensiamo che un poeta, uno scrittore, un regista, un uomo che ha fotografato realisticamente il suo tempo, analizzando e predicendo le aberrazioni della società, debba essere ricordato, studiato e condiviso”.

La mostra, quindi, non si limita a rendere omaggio alla sua figura. Si propone come un messaggio rivolto alle nuove generazioni: l’importanza di essere attenti e rispettosi nella ricerca della verità, anche quando questa comporta rischi e sacrifici. Proprio come accadde a Pasolini.

Le prossime tappe della mostra: tra Abruzzo, Friuli e grandi città italiane

Vuoi scoprire dove vedere dal vivo le opere dedicate a Pasolini? Ecco tutte le prossime tappe del progetto.

Dopo Roma e Monteprandone, la mostra continuerà il suo percorso attraverso diverse città italiane. Nel mese di luglio sarà ospitata a Città Sant’Angelo, nell’ambito dell’evento “Dall’Etna al Gran Sasso”, per poi approdare ad Atessa e, a novembre, a Sanremo, presso le prestigiose Sale del Casinò.

Sono inoltre in fase di definizione altre date e località, tra cui:

  • Napoli

  • Pescara

  • Milano

  • Casarsa della Delizia in Friuli, città natale della madre di Pasolini e luogo in cui riposano le sue spoglie.

Un messaggio universale che parla di verità e coraggio

Le opere esposte, così diverse per stile e tecnica, condividono però un unico, potente filo conduttore: il desiderio di tenere vivo il ricordo di un uomo che ha saputo sfidare il conformismo e l’ipocrisia del suo tempo.

Attraverso questo progetto, gli artisti abruzzesi lanciano un appello chiaro: non smettere mai di cercare la verità, anche quando il prezzo da pagare è alto. Un invito che parla non solo agli amanti dell’arte, ma a tutti coloro che credono nella libertà di pensiero e nella forza della coerenza.

Mostra d’arte
La Redazione de La Dolce Vita
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