Il Direttore Sportivo Luca Leone sempre sul pezzo
PESCARA, Il direttore sportivo Luca Leone – L’aria è quella rilassata e sorridente, di chi si gode questi play-off da spettatore. Del resto Luca Leone nelle ultime stagioni è sempre stato sul pezzo. Mercoledì scorso era all’Adriatico a seguire Pescara-Catania. Quest’anno ha chiuso anzitempo la sua avventura a Foggia. A lui abbiamo chiesto un’opinione sul cammino del Pescara, facendo una panoramica sulla serie C e sulle società nelle quali lui ha operato in passato.
Il divorzio dal Foggia
Quest’anno Luca Leone era approdato a Foggia nel mese di novembre. Il club rossonero aveva scelto lui per uscire da una situazione non facile. Aveva portato con sé Luciano Zauri in panchina. Ma dopo le dimissioni del presidente Canonico la situazione è precipitata ulteriormente. Ed è arrivato l’esonero per lui e per Zauri alla penultima giornata.
Precedentemente per Leone un’esperienza importante come ds nella Ternana durata 5 anni. Con gli umbri centra la promozione in B nella stagione 2020-2021. Al culmine di una stagione da record, insieme a Cristiano Lucarelli in panchina e con la proprietà rappresentata dal patron Bandecchi. La sua è una carriera dirigenziale che ha avuto inizio in Abruzzo. Pima nella Virtus Lanciano e poi nel Pescara dove ha trascorso due stagioni e mezzo dal 2016 al 2018 tra A e B.
Capitano del Lanciano
Da calciatore Luca Leone è stato una bandiera del Lanciano, squadra di cui è stato a lungo il capitano. Ben sei stagioni e 175 presenze in maglia rossonera. Regista capace di dettare i tempi a centrocampo, cresciuto nella Renato Curi Angolana. Nel corso degli anni novanta cinque stagioni trascorse nel Chieti tra C1 e C2.
Per una stagione è stato anche in forza al Pescara, la squadra della sua città. Storia della stagione 2007-2008. Quel Pescara che fu falcidiato dai problemi societari e che poi portarono il sodalizio biancazzurro al fallimento. Ma quella fu comunque una stagione da ricordare in serie C. Squadra costruita da zero in pochi giorni dal compianto ds Enzo Nucifora e affidata a Franco Lerda in panchina. Che sfiorò clamorosamente i play-off.
«Quell’anno decisi di smettere a 38 anni perché mi resi conto di essere l’unico giocatore a non avere tatuaggi»
scherza Luca Leone. I tempi cambiano.
Lei era all’Adriatico a seguire Pescara-Catania mercoledì scorso. Baldini ha più volte dichiarato che questa squadra vincerà i play-off. E domenica c’è la Vis Pesaro. Lei che idea si è fatto del Pescara?
«L’altro giorno mi sono fatto una buona idea del Pescara. Ha interpretato al meglio la partita avendo due risultati su tre a disposizione. Era un vantaggio importante. Sono sicuro che può essere non dico la sorpresa perché ha un blasone, ma gli auguro di giocarsela con le migliori ed arrivare fino in fondo. Dal prossimo turno entreranno le migliori. Il Pescara ha delle buone chance. Il pubblico può essere un valore aggiunto. Se c’è quell’atmosfera il Pescara non deve avere paura di nessuno. È una seria candidata alla vittoria finale».
Molti sostengono che si poteva fare qualcosa in più nel mercato invernale, soprattutto per quanto concerne il reparto avanzato. Lei da direttore sportivo cosa ne pensa?
«Io penso che sono discorsi che lasciano in tempo che trovano. Si è dato fiducia ad un gruppo che ha fatto un girone d’andata straordinario. Spesso con il mercato si finisce per snaturare il gruppo. Mercoledì ha fatto gol Tonin, sta facendo bene anche Ferraris. Poi a gennaio non c’è mai tanta scelta, a meno che non investi tanti soldi. Bisogna avere fiducia in questi ragazzi, parlare di mercato è inopportuno adesso».
Quali altre squadre vede favorite per la vittoria finale dei play-off?
«Al di là del Pescara sono curioso di vedere questa Giana Erminio. I play-off della serie C ci hanno sempre portato sorprese. Vicenza e Ternana hanno qualcosa in più. Bisogna vedere come sono arrivate a livello fisico».
Ripensando alla sua esperienza dirigenziale nel Pescara. A distanza di anni che bilancio traccia di quelle due stagioni e mezzo vissute all’interno della società biancazzurra?
«C’è il grande rimpianto dell’anno di serie A. Avrei voluto fare meglio e fare di più. Questo sicuramente. Per me era un’opportunità straordinaria che mi diede il presidente Sebastiani. Quella per me è una ferita ancora aperta e che sanguina. La retrocessione dalla serie A è stata dura da digerire. Avrei voluto fare molto meglio. Anche vedendo i giocatori che avevamo, penso a Cristante, Biraghi…».
Lei conosce bene anche la piazza di Terni, dove ha collezionato 5 anni da direttore sportivo. Era una di quelle squadre favorite per il primo posto, visti gli investimenti e i nomi della rosa. Poi cosa è successo secondo lei?
«Io sinceramente non mi aspettavo l’esonero dell’allenatore (Ignazio Abate, ndr) e di Carlo Mammarella. Vedevo una squadra che giocava bene. Avrebbe potuto giocarsela fino alla fine. Anche se l’Entella è stata più brava. Poi quello che è successo internamente non lo so. Come organico rimane tra le favorite. Nei play-off ogni anno è uscita una sorpresa. Molto lo fa la condizione fisica e la testa. Si gioca ogni tre giorni e la profondità della rosa fa la differenza».
Di recente Luca Leone ha fatto visita anche al Lanciano. I rossoneri hanno conquistato la permanenza nella categoria in Eccellenza in una piazza che lei conosce molto bene e a cui ha saputo dare tanto. Quanto può crescere questa società che si è insediata da poco?
«La società è composta da un gruppo di amici che hanno una passione per la propria squadra. Sono stato al Biondi a vedere la partita contro il Pontevomano e quella dei play-out contro il San Salvo. Mi farebbe molto piacere se il Lanciano tornasse nelle categorie che merita. Anche fare una buona serie C. In Abruzzo si sta ricreando entusiasmo nelle piazze più blasonate. Appena ho iniziato a giocare a Chieti c’erano tanti derby con le altre squadre abruzzesi. E sono usciti giocatori che hanno giocato anche in A. Mi auguro che l’Abruzzo possa tornare a riempire gli stadi. Ci sono tante realtà che stanno crescendo, vedi il Pineto».
Nel futuro immediato di Luca Leone si sta profilando già qualcosa?
«No, per il momento nulla. Vediamo che succede in questo mese e mezzo. Ci sono tante partite in corso, siamo in attesa».
17-5-2025 Daniele Rossi