Le Origini Antiche di Civitella del Tronto
Il borgo di Civitella del Tronto (Teramo) e il suo castello – fortezza hanno origini molto antiche. Infatti, molte tracce portano a ritenere che il borgo sia stato fondato sui ruderi della città picena Beregra; inoltre, nelle Grotte di Sant’Angelo sono stati rinvenuti reperti di tipo Paleolitico e Neolitico. Tuttavia, i documenti in nostro possesso ne danno notizia ufficiale solo in un atto di donazione del 1001 e, di conseguenza, il borgo doveva esistere già dal X secolo. Pochi anni dopo, il castello di Civitellae viene nominato in un secondo atto di donazione, risalente al 1069, in cui se ne destina la proprietà a Stefano, vescovo di Ascoli.
Un Borgo di Confine e la Strategia Difensiva
Civitella, posta com’è a confine fra Abruzzo e Marche, delimitata dal fiume Tronto, inizialmente ha seguito le vicissitudini politiche che hanno reso i confini precari, per poi attestarsi definitivamente come territorio abruzzese. Fu proprio durante il periodo svevo che la struttura assunse la vera consistenza di roccaforte.
L’Era di Carlo I d’Angiò e il Rafforzamento del Castello
Successivamente, il potenziamento del castello, in un’opera di riordinamento difensivo delle terre di confino, è stata iniziativa di Carlo I d’Angiò, capostipite degli Angioini invitati dal Papa a sostituirsi nel dominio dei territori occupati dagli Svevi, a seguito della morte di Federico II (1250) che con il papato, inizialmente amico, aveva avuto forti contrasti. Infatti, dopo la sconfitta a Benevento di Manfredi, figlio di Federico II (1266), e poi del nipote Corradino a Tagliacozzo (1268), mettendo fine alla discendenza maschile degli Svevi, Carlo D’Angiò si impossessò del Regno e volle renderlo più sicuro.
Una Fortezza Strategica
In un documento del 1276, infine, si fa riferimento a lavori di rafforzamento e a una nuova rocca per fortificare Civitella. Carlo D’Angiò vedeva nel castello un punto strategico non solo di difesa, ma anche base per nuove conquiste e volle dotarla di molteplici strutture a carattere bellico con funzioni tattiche; in grado di concentrare grandi quantità di munizioni. Per questo motivo, vennero aggiunte le torri circolari di fiancheggiamento alle angolature e lungo le mura rettilinee.
Dal Dominio Angioino agli Aragonesi
I D’Angiò non ebbero regno duraturo anche a causa della rivendicazione della Sicilia da parte di Costanza, figlia di Manfredi, sposata a Pietro III d’Aragona, ultima discendente femminile sveva. Successivamente, nella seconda metà del XIV secolo, avviene il passaggio dal dominio angioino a quello aragonese. Gli aragonesi infatti proseguirono nell’ampliamento del castello che venne dotato di ulteriore torre; che divennero 5.
Cittadella Rinascimentale e Rivolta Popolare
I lavori di riassetto resero il castello, dal XV secolo, una sorta di cittadella fortificata di tipo rinascimentale. Gli abitanti di Civitella rimpiansero gli Svevi e non ebbero un buon rapporto con i feudatari successivi, giudicati dispotici; tant’è che, a fine 1400, distrussero 4 delle 5 torri “per non patire insolenze de’ castellani”. In un secondo momento, se ne impossessarono i francesi.
I Borboni e l’Ultima Resistenza
Infine, dopo lotte di potere, i nuovi dominatori furono i Borboni, spagnoli, fino alla proclamazione dell’Unità d’Italia. Civitella fu l’ultima roccaforte a resistere alle forze piemontesi per oltre 6 mesi, deponendo le armi soltanto dopo tre giorni dalla proclamazione dell’Unità d’Italia, avvenuta il 17 marzo 1861.
Restauro e Valorizzazione della Fortezza
Dopo un lungo periodo di abbandono, la Regione Abruzzo e la Soprintendenza alle Belle Arti hanno, dal 1975 all’ ’85, restituito la struttura alla sua magnificenza e rilevanza per valore storico, patrimonio di conoscenza e documentazione bellica. L’impianto oggi visibile è quello voluto dal re spagnolo Filippo II d’Asburgo nella seconda metà del ‘500; egli fece sostituire la rocca aragonese originaria, distrutta, e dispose l’innalzamento della fortezza. Del resto, le nuove strategie belliche con l’uso della polvere da sparo, lo esigevano.
La Fortezza Durante la Seconda Guerra Mondiale
Purtroppo, durante la Seconda Guerra Mondiale, il castello fu adibito a campo di concentramento, come risulta dagli elenchi custoditi nell’archivio comunale.
Descrizione della Fortezza di Civitella del Tronto
Innanzitutto, il castello sorge sulla sommità di una cresta rocciosa di travertino del monte Gemelli, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti Laga; inoltre, si estende per oltre 500 metri dominando il borgo sottostante che, va detto, è inserito fra i borghi più belli d’Italia.
Una delle Maggiori Fortezze d’Europa
Tra le maggiori fortezze – castello non solo italiane, situata a oltre 600 m. sul mare, è una struttura maestosa, e soprattutto straordinaria non solo per la dimensione, ma anche per l’eccezionalità della concezione ingegneristica militare. In particolare, dopo il Forte di Fenestrelle in Piemonte e assieme al Forte piemontese della Brunetta vicino Susa, è la struttura più grande in Italia e, allo stesso tempo, alla pari con la Fortezza di Hohensalzburg di Salisburgo, con cui è gemellata dal 1989 e che, non a caso, è giudicata tra le più grandi d’Europa.
Architettura Difensiva e Punti Panoramici
L’installazione difensiva, nel suo complesso, si snoda per i 500 metri². Si tratta infatti dell’ultima roccaforte abruzzese confinante con le Marche. Da qui, il panorama è bellissimo e spazia tra val Salinello, val Vibrata, valle del Tronto. In particolare, sono visibili il Gran Sasso, i monti Laga e la Maiella, il monte Ascensione. Inoltre, suggestiva è la vista del mare Adriatico.
Struttura Interna e Architettura
Il visitatore resta ammirato dalla complessità dell’organismo difensivo, che, non a caso, risente delle variabili succedutesi nel tempo. Architetture di varie epoche sono articolate su diversi livelli, e sono collegate da rampe ottocentesche. La pianta della struttura è ellittica, e ricopre l’intera area dell’altura. Degne di nota sono le tre estese piazze d’armi, a salire, quella detta del Cavaliere, la Piazza d’Armi e la Grande Piazza sul punto più alto della fortezza. Quest’ultima è la più estesa.
Spazi Interni e Luoghi di Interesse
Esistono ancora i camminamenti di ronda, i camminamenti coperti; bastioni, cisterne, magazzini, scuderie, furerie, alloggi per soldati e ufficiali, oltre ai rammentati depositi per munizioni, e poi mense e cucine, il forno per il pane, una cappella dedicata a santa Barbara, protettrice degli artiglieri, la chiesa di San Giacomo oggi sconsacrata che si affaccia sulla terza piazza d’armi ed è adibita a convegni e manifestazioni in prevalenza culturali. Di fianco esisteva il Palazzo del Governatore in gran parte diruto, realizzato con pietre massicce all’interno delle quali gli spazi lasciano intravedere fughe di enormi stanze.
Divisione Abitativa e Difensiva
Il castello è diviso nella parte abitativa in zona occidentale più riparata dal pericolo; a oriente i bastioni difensivi, i camminamenti coperti, il fossato, le feritoie ecc, raccontano trattarsi della parte più esposta.
Il Museo delle Armi e delle Mappe Antiche
All’interno del Castello il Museo delle Armi e delle Mappe antiche è di grande interesse: mostra documenti storici preziosi e una collezione di armi e cannoni che dal Rinascimento ci accompagna fino alle grandi battaglie del 1806 e del 1860-61. Ci sono poi molteplici attestati, proclami, disegni, progetti di edificazione e ingrandimento.
Cosa Visitare nei Dintorni
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Le Gole del Salinello: dove la natura è incontaminata. Bellissimi cascata e canyon.
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Abbazia di Montesanto del XII secolo.
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Eremi di Santa Maria Scalena e di San Michele Arcangelo con vicine grotte.
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Chiesa di San Giacomo della Marca con antichi camminamenti nei sotterranei.
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Santuario di Santa Maria dei Lumi.
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Località Ripe di Civitella: come nella Grotta Sant’Angelo, oggi Museo, con reperti del Neolitico e Paleolitico superiore.
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Attività Outdoor: escursioni a piedi o in mountain bike sulla Montagna dei Fiori.
Eventi e Festività Tradizionali
Il 16 maggio la festa in onore del patrono, Sant’Ubaldo, è molto suggestiva.
Architettura Religiosa
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Chiesa di San Lorenzo martire del XIII sec.
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Chiesa di San Francesco, sec. XIV, con facciata gotico-romanica e rosone trecentesco.
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Chiesa di Santa Maria degli Angeli, sec. XV.
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Santuario e convento di Santa Maria dei Lumi, sec. XV.
Cucina Tradizionale e Ospitalità
Civitella offre una cucina tradizionale, raffinata; tiene in conto la cucina mediterranea. Offre anche cibi che ricordano il suo passato di fortezza, ad esempio il pollo alla franceschiello, il filetto borbonico.
Dove Dormire e Mangiare
Alberghi con ristorazione:
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Hotel Ristorante Fortezza
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Hotel Ristorante Ermo Colle
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Agriturismo Godere Agricolo
Ristoranti e pizzerie:
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Zunica
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I Tesori del Parco
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Colle Santa Maria
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Da Enrico
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Le Rocche
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Il Salice
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Salinello Beer Baita