Scopri il Castello Cantelmo di Popoli, simbolo d’Abruzzo tra storia medievale, leggende misteriose e acque termali rigeneranti.
Castello Cantelmo Popoli Abruzzo: storia, leggende e terme
Castello Cantelmo Popoli Abruzzo: una fortezza strategica nella rete delle rocche montane
Il castello Cantelmo di Popoli (PE) fa parte della serie di roccheforti, in buona parte castelli pendio, creati strategicamente a salvaguardia di zone montuose.
Lungo il Tratturo magno, le pendici del monte Morrone e oltre, di questa complessa rete di esemplari difensivi colpisce l’equilibrio in concerto con la natura circostante.
In particolare il castello Cantelmo di Popoli, è stato realizzato sulle Gole omonime che segnano a ovest l’ingresso della Valle Peligna.
Le origini longobarde del Castello Cantelmo
Nel IX secolo era una torre voluta dai Longobardi, per difesa delle Gole e dell’Abbazia romanica benedettina di San Clemente a Casauria, complesso monumentale tra i più belli in Abruzzo, sull’antica via Claudio – Valeria.
La ricostruzione medievale del Castello di Popoli
In seguito, tra la fine del X secolo e gli inizi dell’XI, il vescovo di Valva Tidolfo decise di farne un complesso più rilevante perché Popoli, di origini antichissime, dopo la caduta dell’Impero Romano risultava smembrata ed esposta, con i cittadini privi di protezione; e Tidolfo assicurò loro un riparo in caso di incursioni nemiche.
Architettura triangolare e posizione difensiva del Castello Cantelmo Popoli Abruzzo
Il castello, a base triangolare, dotato di torre per ogni vertice, sorge su di un declivio che ne rese difficile la realizzazione, ma che strategicamente è stato di grande efficacia. Popoli e il suo castello raggiunsero grande importanza nel XIII secolo, divenuti un crocevia mercantile tra L’Aquila, Firenze e Napoli.
Ugo Malmozzetto e le storie oscure del castello
Storie cupe circondano il castello; datata 1097 è quella del conte Ugo Malmozzetto di Manoppello che se ne impossessò con l’assenso di Roberto I di Loritello, figlio maggiore di Goffredo d’Altavilla e nipote dello svevo Tancredi. Ugo era corrotto, avido di potere. Venne irretito da una principessa del vicino Castello di Prezza; lo invitò ed egli nulla temendo accettò; ma venne ucciso dai fratelli di lei che gli avevano teso un’imboscata.
L’ascesa dei Cantelmo e le modifiche alla rocca
Nel 1269 castello e borgo vennero donati da re Carlo D’Angiò a Giacomo Cantelmo, armigero tra i più fidati. I Cantelmo rimasero feudatari anche dopo l’avvento degli aragonesi, apportando modifiche.
Il Castello Cantelmo tra Rinascimento e artiglieria
Il Castello in parte danneggiato dopo il terremoto del 1456, fu ingrandito durante i lavori di restauro, dai Cantelmo, con l’aggiunta di un torrione a pianta cilindrica di stile rinascimentale. La modifica del fortilizio per la difesa delle artiglierie dimostra come l’uso della polvere da sparo determinasse ovunque delle esigenze inderogabili.
Dalla residenza nobiliare ai restauri moderni
Infatti i Cantelmo adattarono anche la parte abitativa alle nuove esigenze, e vi abitarono fino al trasferimento nel Palazzo Ducale cittadino. Dopo il terremoto del 2009, tecnici e restauratori rinforzarono e ristrutturarono il castello. Gli interventi migliorarono il dislivello tra Popoli (254 m.s.m.) e il Castello (519 metri), rendendo la salita più agevole lungo il percorso tracciato negli anni ’20 dal famoso ingegnere Corrado D’Ascanio.
Un percorso naturalistico e panoramico verso il Castello Cantelmo Popoli Abruzzo
Si impiega mezz’ora, ma ne vale la pena: il tragitto infatti avviene attraverso la pineta di per sé molto bella, ai piedi di Monte Morrone, con estese vedute su Popoli e sulla Riserva delle Sorgenti del Pescara.
Le strutture ancora visibili del Castello di Popoli
Del Castello rimangono il mastio pentagonale verso nord-est, la torre quadrata a nord ovest, mentre a sud ovest si ammira il torrione cilindrico, rinascimentale, fatto erigere dal conte Restaino IV Cantelmo. Coronato da merli guelfi ha correlate feritoie per armi da fuoco. Restano integri molti tratti della doppia cinta muraria.
La leggenda della Dama Bianca del Castello di Popoli
Il castello, secondo la leggenda, è visitato dal fantasma della Dama Bianca. È priva di occhi e bocca. Si aggira inquieta, non trovando pace. È circondata da una pallida luminosità che lascia una scia scura.
Si racconta che, in una gelida notte di gennaio del 1676, due cavalieri partirono da Capestrano alla volta del castello di Popoli. Uno dei cavalieri era oppresso da grande tristezza per le prossime nozze della principessa Diana Gaetani d’Aragona.
La giovane era da lui amata profondamente, e lo ricambiava. Tuttavia, sarebbe andata sposa, per volere paterno, al Duca di Popoli Giuseppe di Cantelmo.
I due amici architettarono di rapire la Dama. Ma il rapimento fu un insuccesso. Il Duca scoprì gli amanti in fuga e costrinse i due responsabili a un duello all’ultimo sangue.
Diana Gaetani tentò di bloccare il duello, frapponendosi fra loro. Ma non considerò il pericolo e venne colpita da due proiettili, al cuore e alla testa.
Acque termali e benessere attorno al Castello Cantelmo Popoli Abruzzo
Popoli e la vicina Caramanico sono città ricche di acque termali. Da Popoli scaturiscono quattro sorgenti che danno vita alla Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara. In una posizione geografica attraente tra il Parco Nazionale della Majella e il Parco del Gran Sasso, il centro termale offre terapie e opportunità di benessere fisico.
Le proprietà delle acque sulfuree di Popoli
L’acqua è sulfurea, la De Contra, con proprietà uniche nel suo genere e risulta di grande efficacia in campo dermatologico ed estetico, ginecologico, ma validissima anche per l’apparato respiratorio e digestivo. Il centro termale ha un percorso lungo almeno un chilometro ed è ben attrezzato.
La Riserva delle Sorgenti del Pescara: natura e attività per tutti
Oltre alle Terme, la Riserva naturale delle Sorgenti del Pescara offre aree ricreative, possibilità di picnic, cucina tradizionale, escursioni in canoa e slow rafting. Molti i giochi creati per la gioia dei bimbi. Si programmano escursioni, visite ai luoghi abitati dai lupi, zone protette che ospitano cervi, scoiattoli, daini, una molteplicità straordinaria di specie, tra fauna e flora.