La guerra degli ascolti televisivi

“La televisione non è un mezzo di comunicazione, ma un mezzo di creazione di comunità.”
— Marshall McLuhan

Un sorpasso di Rai su Mediaset

La competizione tra Rai e Mediaset nel settore televisivo italiano resta al centro dell’attenzione con dati recenti che indicano un sorpasso di Rai su Mediaset. Nel periodo gennaio-settembre 2024, secondo i dati AGCOM, Rai registra una media giornaliera di 3,01 milioni di spettatori, mentre Mediaset si ferma a 2,96 milioni. Il divario si amplia nel prime time, momento di maggior rilievo per l’industria televisiva, dove Rai è a 7,26 milioni di spettatori mentre Mediaset 6,63 milioni.

Questa supremazia è frutto di un’offerta più variegata da parte di Rai, che spazia tra grandi eventi, produzioni originali e una più efficace integrazione con le piattaforme digitali. In questo modo è riuscita a intercettare fasce di pubblico più ampie e diversificate, compresi i giovani. Tuttavia, sia Rai che Mediaset registrano una tendenza al calo rispetto agli anni precedenti. Segno di un settore televisivo in profonda evoluzione, spinto dalla crescita delle piattaforme streaming e dalla frammentazione degli spettatori.

Reti minori in crescita: La7 e Nove protagoniste

Nel panorama televisivo italiano, a fianco di Rai e Mediaset, si distinguono soprattutto reti indipendenti come La7 e Nove, che stanno guadagnando terreno. La7, con la sua programmazione orientata all’approfondimento giornalistico e ai talk show di qualità, ha visto aumentare gli ascolti. Nel prime time del 14,3%, ha raggiunto quasi un milione di spettatori medi al giorno.

Nove, canale giovane e dinamico, ha registrato una crescita ancora più marcata, con un incremento del 47,7% e una media di 570 mila spettatori giornalieri. Questo successo è attribuibile a un’offerta editoriale fresca, con format innovativi di intrattenimento. Anche con i reality e programmi di cucina, che rispondono ai gusti di un pubblico più giovane e diversificato.

All’interno di Mediaset, invece, Rete 4 mantiene una certa stabilità negli ascolti ma senza le crescite significative viste nelle reti indipendenti. La rete si posiziona come un canale più di nicchia all’interno dell’offerta Mediaset. Si concentra su film, programmi di approfondimento e qualche talk show, ma senza riuscire a competere con la forza attrattiva delle reti emergenti come La7 e Nove.

Il ruolo dei telegiornali: tendenze contrastanti

L’analisi degli ascolti dei telegiornali serali rivela un quadro variegato. Complessivamente, gli spettatori dei telegiornali sono diminuiti di circa 270 mila unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Segno di una maggiore frammentazione e di un interesse che si sposta verso fonti di informazione digitali.

In controtendenza, il TG La7 ha visto un incremento degli ascolti del 22,1%, arrivando a 1,17 milioni di spettatori medi giornalieri. Il suo successo deriva da un’informazione approfondita e spesso critica. Questo attrae un pubblico interessato a contenuti più analitici rispetto ai tradizionali telegiornali.

Il TG regionale (TgR) della Rai, soprattutto con l’edizione delle 19:35, ha invece registrato un lieve aumento dello 0,3%, confermando l’importanza dell’informazione locale per mantenere la fedeltà degli spettatori nelle diverse regioni italiane.

Marshall McLuhan e la televisione come creazione di comunità

Marshall McLuhan, uno dei più influenti teorici della comunicazione del XX secolo, è celebre per aver introdotto il concetto che “il medium è il messaggio”. La sua visione rivoluzionaria ci ricorda che non è solo il contenuto a definire l’impatto di un mezzo di comunicazione, ma il mezzo stesso, che plasma la nostra percezione della realtà e le relazioni sociali.

Per McLuhan, la televisione non è semplicemente uno strumento per trasmettere informazioni o intrattenimento, ma un vero e proprio mezzo di “creazione di comunità”. Attraverso la televisione, milioni di persone, pur fisicamente separate, condividono esperienze, emozioni e narrazioni che contribuiscono a costruire un senso di identità collettiva.

In un’epoca in cui la fruizione televisiva è sempre più frammentata e dispersa tra numerose piattaforme digitali, questo concetto rimane attuale e stimolante. La televisione continua a rappresentare un importante veicolo culturale e sociale, capace di aggregare le persone e influenzare modi di pensare e vivere la realtà.

Un sorpasso di Rai su Mediaset ma c’è un futuro di cambiamenti e opportunità

La guerra degli ascolti in Italia si configura sempre più come una battaglia in continua evoluzione. La capacità di innovare e di adattarsi ai nuovi consumi digitali sarà fondamentale. Rai continua a mantenere la leadership grazie a una programmazione variegata e un’efficace strategia multicanale. Mentre Mediaset, nonostante una leggera flessione, resta un attore centrale, con una struttura articolata che comprende canali generalisti e di nicchia come Rete 4.

Le reti indipendenti come La7 e Nove stanno invece ridefinendo il panorama, attirando segmenti di pubblico specifici con contenuti originali e una proposta editoriale differente. Questo fatto stimola una maggiore frammentazione e pluralità dell’offerta televisiva.

Il futuro della televisione italiana sarà segnato dalla capacità di integrare la tradizione con l’innovazione digitale. Di offrire contenuti di qualità e diversificati e di costruire nuove forme di comunità attorno ai propri programmi, seguendo l’insegnamento di McLuhan.

di Carlo Di Stanislao

La Redazione de La Dolce Vita
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