Castelli d’Abruzzo: viaggio fra storia e leggenda

Scopri la magia dei castelli d’Abruzzo tra storia e leggende antiche, in un viaggio emozionante firmato da Gabriella Izzi Benedetti.

Castelli d’Abruzzo: leggende e storia dei borghi fortificati

Tra storia e ambiente

L’Abruzzo è terra ad alcuni poco nota, eppure ha peculiarità che la rendono tra le più affascinanti. É una delle regioni più verdi d’Europa: quasi metà del suo territorio è coperto da foreste, parchi nazionali e riserve naturali. In questo scenario fiabesco sono incastonate preziose gemme: castelli, torri medievali e fortezze: non a caso studiosi e appassionati vi convergono da tutto il mondo.

L’interesse però è in crescita e si va trasformando in un’attrazione che coinvolge un turismo qualificato, sempre più spesso giovane, contraddicendo la tendenza giovanile all’apatia culturale, che viene meno quando la conoscenza è insieme proposta di godimento, volo della fantasia. L’Abruzzo, con le sue 700 strutture fra castelli e fortificazioni, viene definita la Baviera d’Italia.

Castelli d’Abruzzo tra mito e realtà

Nel concetto di castello confluiscono storia e mito e tutta la regione, dal mare ai monti, offre il dipanarsi di questa realtà, poiché i castelli con la loro magnifica imponenza posseggono un che di fantastico. Si tratta di strutture, in prevalenza difensive, che fanno dell’Abruzzo un museo di fortezze e rocche a cielo aperto.

All’incirca ogni borgo e città, dai monti al mare, ha un castello, una torre o fortezza eretta per motivi di salvaguardia, anche perché l’Abruzzo per secoli è stata terra di confine e come tale bisognosa di ricca tessitura difensiva. In tempi lontani torri d’avvistamento e castelli fiorirono dal mare ai monti; nelle zone rivierasche specie nella parte boscosa e paludosa verso nord; ancor di più sui monti, la cui configurazione accidentata ha impedito il sorgere di grandi agglomerati urbani, disseminando viceversa nel territorio castelli e fortezze tattiche in difesa di grandi aree territoriali.

Il Medioevo in Abruzzo: la funzione sociale del castello

Dal VI secolo le strutture fortificate assumono un ruolo centrale. Il castello è condizione insostituibile in un’epoca in cui popolazioni allo sbando trovano in esso possibilità di sopravvivenza. Infatti vi confluiscono le popolazioni circostanti nel momento del pericolo, mettendo al sicuro i raccolti e gli animali.

L’economia curtense vive di una economia autonoma. Siamo di fronte a un nuovo ciclo storico che i castelli sottolineano con le loro strutture possenti e misteriose.

Castelli pendio o recinto: geniale struttura difensiva abruzzese

Con alle spalle crepacci e dirupi, inaccessibili, lungo una pendenza dolce, sorge il castello pendio, tipico dell’Abruzzo (non ci sono esemplari in altra parte dell’Italia e del mondo, eccetto due strutture in Umbria di chiara matrice abruzzese). Lungo la discesa sorge il borgo, dei quali molti ancora esistenti.

Espressione di perspicacia di un popolo, essi si trovano in prevalenza sul percorso Sulmona L’Aquila. Sono a pianta triangolare (o trapezoidale), con il vertice della struttura occupata dalla torre. L’elemento verticale è alla base del carattere difensivo della struttura; nel castello gli abitanti lasciavano tutto ciò che riguardava riserve alimentari, oggetti personali.

Il nemico non poteva che arrivare di fronte e di lato, mai alle spalle; avvertiti da campane o trombe, gli abitanti si rifugiavano nel castello con tutti gli animali. La resistenza era possibile oltre i sei mesi, tanto provvisto era all’interno il castello.

Oggi ne vediamo i borghi e i resti; da lontano paiono presepi; la natura intorno concorre a generare un forte affondo emotivo.

Il Castello di Caldora e Cantelmo: il più antico d’Abruzzo

Il Castello di Caldora e di Cantelmo, di origine normanna (Roberto d’Altavilla), è sorto nel X secolo, citato in documenti locali nel 951. Non è il solo, coetaneo sembra essere il castello de Sanctis; la tradizione riferisce essere stato costruito nel 925 d.C. dai conti di Spoleto, a Roccacasale. Ma non c’è documentazione ufficiale.

Castello di Caldora e di Cantelmo

In valle Peligna a Pacentro (AQ) sul Monte Morrone, (i luoghi di Celestino V, con grotte suggestive da visitare, non distanti le grotte di Stiffe), il Castello di Caldora e Cantelmo è un castello pendio ed è parte assieme a castelli come Pettorano, Introdacqua, Anversa, Bugnara, Popoli e appunto Roccacasale, di un vasto sistema di difesa.

Architettura e difesa nei castelli d’Abruzzo: torri e bastioni

Si erge imponente e armonico con tre torri a pianta quadrata, tipiche dell’Abruzzo, e tre bastioni circolari. Assieme ai castelli dell’Aquila, Piccolomini (Celano), Balsano, Rocca Calascio, Roccascalegna e, sul mare, l’aragonese di Ortona, è fra i castelli più celebri della regione.

Restaurato dai Caldora presenta una doppia cinta muraria. I feudatari succedutisi hanno apportato modifiche e lasciato i loro stemmi. Dinamici d’aspetto i tre bastioni. Avvolgono e addolciscono la struttura. A nord ovest dalla torre del Re si affacciava il feudatario dopo aver preso possesso del castello.

Leggende dei castelli d’Abruzzo: la misteriosa Torre fantasma

La più affascinante è quella della Torre fantasma, il cui nome deriva appunto dalla leggenda. Più antichi sono i castelli più misteri e leggende germogliano, incidendo sul nostro immaginario; sicché ancor oggi qualcuno afferma di aver visto un fantasma aggirarsi.

Si narra che alla moglie del barone Roberto di Licinardo, Margherita di Braj, sia stata falsamente annunciata la morte dell’amatissimo Roberto, di ritorno da un’azione di guerra; e che Margherita, non reggendo al dolore, si sia gettata dalla torre.

Il marito, disperato, volle celebrare Margherita facendone scolpire il volto sulla torre. Ma c’è un’altra versione: che sia stato il condottiero Jacopo Cantelmo a far scolpire sulla torre il volto della madre Rita. Fatto sta che il volto sembra a volte animarsi.

La terza torre, la più antica, viene definita mozza poiché danneggiata nel 1230 dall’esercito di Federico II di Svevia. Il castello offre ai visitatori un panorama mozzafiato.

Castelli d’Abruzzo tra leggende e storia. Cosa vedere e fare a Pacentro: eventi, natura e cultura

Pacentro (700 m. s. m.), tra i borghi giudicati i più belli d’Italia, è ricca di proposte interessanti:

  • Nella seconda metà di agosto la ricostruzione storica: I Caldoreschi
  • Nella prima domenica di settembre la Corsa degli zingari ( dove zingaro è colui che non ha nemmeno le scarpe)
  • Percorsi ciclistici
  • Escursioni e camping
  • Zipline e parchi avventura con percorsi arerei
  • Passeggiate in Siti storici, Musei, Parchi, Chiese (bellissima quella di Santa Maria Maggiore)
  • Visita della Grotta di Maggiore, Sant’Angelo in Vetulis
  • Fontana del Vallone, e altre fontane
  • Ottimi ristoranti

di Gabriella Izzi Benedetti

La Redazione de La Dolce Vita
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