4° Congresso nazionale su nutrizione, iperglicemia e malattie croniche non trasmissibili
Si terrà il 29 e 30 maggio 2025, presso l’Auditorium del Rettorato dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti, il 4° Congresso nazionale su nutrizione, iperglicemia e malattie croniche non trasmissibili. L’evento ha come tema centrale “Dalla fisiopatologia alla pratica clinica” ed è coordinato scientificamente dalla professoressa Ester Vitacolonna, docente del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento.
Un appuntamento scientifico di alto profilo
Il congresso è finalizzato alla formazione avanzata e alla promozione della ricerca scientifica di eccellenza per un’assistenza sanitaria di qualità e innovativa. Durante le due giornate, si alterneranno relatori di spicco provenienti da Atenei italiani e istituzioni scientifiche, oltre a docenti dell’Università “d’Annunzio”.
Obesità, disturbi alimentari e prevenzione precoce
Tra i temi affrontati: obesità, disturbi alimentari, stato nutrizionale e iperglicemia, con particolare attenzione alla prevenzione sin dalla vita intrauterina. Saranno trattati argomenti emergenti e trasversali che interessano direttamente la salute pubblica e richiedono una visione multidisciplinare.
Innovazioni terapeutiche e approccio One Health
Tra le principali novità, l’edizione 2025 introdurrà l’approccio One Health, al fine di promuovere una visione integrata della salute globale tra uomo, animali e ambiente. Inoltre, sarà dato grande rilievo alle innovazioni farmacologiche e tecnologiche, con particolare attenzione all’appropriatezza terapeutica e, di conseguenza, al contenimento dei costi per il sistema sanitario.
4° Congresso nazionale su nutrizione: Un evento all’insegna della formazione d’eccellenza
“In particolare, approfondiremo le più recenti acquisizioni terapeutiche, sempre in relazione alle basi fisiopatologiche, con l’obiettivo di coniugare conoscenza, aggiornamento e sostenibilità,” afferma la professoressa Ester Vitacolonna. Pertanto, tutti gli interventi saranno orientati alla formazione continua, oltre che alla valorizzazione della ricerca scientifica e, infine, all’evoluzione costante della pratica clinica.