Donazione strumentazione sanitaria Abruzzo: aiuti concreti agli ospedali di Sulmona, Avezzano e L’Aquila per la sanità pubblica.
Donazione strumentazione sanitaria agli ospedali in Abruzzo
I dipendenti e pensionati della storica Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, insieme all’associazione L’Aquila per la Vita, hanno deciso di rafforzare la sanità pubblica abruzzese. Lo hanno fatto attraverso una significativa donazione di strumentazione sanitaria e tecnica.
Un gesto concreto grazie al Fondo Carispaq e L’Aquila per la Vita
Il Fondo di Solidarietà tra i Dipendenti della Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, rappresentato da Stefano Arrigoni, Donatella Tavoletti, Luca Copersini e Mauro Cappelli, ha promosso l’iniziativa.
L’Aquila per la Vita, con Giorgio Paravano e Ugo Di Rocco, ha affiancato il progetto, contribuendo in modo essenziale alla realizzazione delle donazioni.

Supporto tecnologico per Oncologia e Allergologia
Il reparto di Oncologia dell’ospedale di Sulmona, guidato dalla dottoressa Marianna Tudini, ha ricevuto computer di ultima generazione, stampanti e divisori per il day hospital oncologico.
Nel frattempo, il reparto di Allergologia dell’ospedale di Avezzano, diretto dal dottor Francesco Murzilli, ha ricevuto un misuratore di Ossido Nitrico e boccagli monouso.
Queste dotazioni, infatti, miglioreranno l’efficienza dei servizi sanitari offerti ai pazienti.

Donazione di strumentazione sanitaria: in arrivo un ecografo per l’Urologia dell’Ospedale dell’Aquila
Oltre a ciò, il Fondo ha annunciato l’acquisto imminente di un ecografo con sonda prostatica. Lo strumento sarà destinato al reparto di Urologia dell’ospedale dell’Aquila, diretto dal dottor Boris Di Pasquale.
In questo modo, il progetto si estende e coinvolge anche il capoluogo, a conferma di un impegno diffuso e continuo verso la sanità pubblica.
Le origini del Fondo Carispaq: donazione e solidarietà sanitaria tra colleghi
A metà degli anni Sessanta, alcuni dipendenti della Cassa di Risparmio hanno fondato il Fondo Carispaq.
Lo hanno fatto con l’obiettivo di tutelare le famiglie dei colleghi in caso di decesso o gravi difficoltà.
Sin dall’inizio, il Fondo ha rappresentato un importante punto di riferimento per la comunità lavorativa.
Dal 2013 una nuova direzione
Tuttavia, con la chiusura della Cassa, dal 2013 il Fondo non ha più accolto nuovi iscritti.
Per questo motivo, i soci hanno deciso di proporre una liquidazione ordinata, condividendo una visione di responsabilità collettiva.
L’ultima proposta, tra le diverse formulate, ha ottenuto l’approvazione unanime degli Associati.
I responsabili della chiusura e la destinazione delle risorse
Gli associati hanno scelto Severino Stefano Arrigoni, Mauro Cappelli e Luca Copersini per gestire la liquidazione del Fondo.
I tre responsabili, invece di procedere semplicemente alla chiusura, hanno deciso di impiegare le risorse residue in donazioni sanitarie.
Così facendo, hanno trasformato una fine istituzionale in un nuovo inizio per la comunità.