Giro d’Italia, Formichetti svela le tappe abruzzesi: «Nella tappa di Tagliacozzo percorso bellissimo»

Giro d’Italia in Abruzzo: Maurizio Formichetti racconta le tappe da Castel di Sangro a Tagliacozzo tra turismo, natura e passione ciclistica.

Giro d’Italia in Abruzzo: le tappe svelate da Formichetti

Sarà ancora una volta protagonista l’Abruzzo. Con le strade della nostra regione che andranno a caratterizzare le tappe del Giro d’Italia che scatterà venerdì. Il collaboratore Rcs per l’Abruzzo Maurizio Formichetti ci spiega i segreti di queste tappe. E come il ciclismo possa rappresentare un incentivo allo sviluppo del turismo della nostra regione.

Maurizio Formichetti, collaboratore Rcs per l’Abruzzo

Giro d’Italia in Abruzzo: da Castel di Sangro a Tagliacozzo tra sport, eventi e valorizzazione del territorio

Abruzzo protagonista

Il teatino Maurizio Formichetti collabora dal 2005 con Rcs per l’organizzazione delle tappe abruzzesi del Giro. Anche quest’anno ha contribuito con il suo operato a mettere l’Abruzzo in vetrina. Inserendo le località e le strade della nostra regione all’interno della corsa rosa. Valorizzando così il nostro grande patrimonio naturalistico. In un’azione che crea un connubio tra sport e ambiente.

Il Giro d’Italia scatterà venerdì 9 maggio. E questa volta si inizierà all’estero. Infatti la prima tappa partirà da Durazzo in Albania. Ma già venerdì 16 maggio la carovana raggiungerà Castel di Sangro. Dove partirà la settima tappa che arriverà a Tagliacozzo. Proprio nella località marsicana è previsto un fitto cartellone di eventi connessi alla corsa. Uno di questi vedrà protagonista lo stesso Formichetti. Infatti giovedì 8 agosto sarà in compagnia dell’ex ct della nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani in un interessante convegno dal titolo “Il ciclismo tra ieri, oggi e domani”.

Quello di Tagliacozzo rappresenta il primo arrivo in quota. Il giorno successivo partenza da Giulianova. Per un Giro che quest’anno terminerà a Roma. Sarà una tappa che onorerà Papa Francesco, con partenza dai giardini vaticani.

I grandi favoriti

In totale sono 184 i ciclisti iscritti, suddivisi in 23 squadre. Grande assente Tadej Pogacar, vincitore della scorsa edizione. Che poi conquistò anche il Tour de France. I favori del pronostico ricadono in particolare su Roglic e Ayuso. Lo spagnolo è un giovane di 22 anni che milita nella Uae, che è stato vincitore della Tirreno-Adriatico. Proverà ad insidiarli anche il teatino Giulio Ciccone. L’ottimo secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi certifica il suo stato di forma. Per la classifica finale potrebbero esserci anche Landa, Yates e Carapaz. Così come Van Aert, argento olimpico a Tokio.

Le tappe di montagna

Sarà un Giro che si deciderà tutto nella terza settimana, quando sono previste le tappe più impegnative di montagna. Come l’arrivo a San Valentino sul monte Baldo, poi Bormio con passaggio sul Mortirolo. E la tappa del Sestriere con il Colle delle Finestre che presenta 8 chilometri di sterrato e sarà la cima Coppi di questa edizione.

Giro d’Italia in Abruzzo: la tappa Castel di Sangro-Marsia tra paesaggi mozzafiato e la faggeta più grande d’Europa.

Abruzzo ancora una volta protagonista in questa edizione del Giro. Che tappe saranno quelle che toccheranno la nostra regione?

«Quella di Castel di Sangro-Marsia è una tappa importante. Prima di arrivare a Marsia si farà un percorso bellissimo. Solo il ciclismo riesce a mettere in risalto così le bellezze della nostra regione. A Marsia c’è la faggeta più grande d’Europa».

Il ciclismo può rappresentare un grande incentivo allo sviluppo del turismo in Abruzzo. Quanto può aiutare questa disciplina per fare promozione territoriale nella nostra regione?

«Se il ciclismo lo si vede come un momento di passione e di bellezza è l’unico veicolo vero. Se invece dal ciclismo si prendono solo cose negative, come il traffico che si blocca e altre cose, non abbiamo capito niente. Quando si va a vedere una tappa ci si va solo per festeggiare. Poi succede che porti l’evento in determinati posti e c’è negatività. Prati di Tivo ha problemi da anni, con le attività in sofferenza. Stessa cosa al Blockhouse, con divieti e gente che crea problemi. Nella nostra regione c’è mancanza di visione. Io sono 21 anni che collaboro con Rcs. Lo faccio dal 2005 e nel 2006 portai il Giro a Passolanciano. Con gli anni il nostro rapporto è cresciuto, sia in fiducia che nelle competenze. Mi lasciano carta libera per le tappe, così come fa anche la Regione».

Spesso però non è facile mettere d’accordo tutti. Tra organizzatori e istituzioni locali, come si riesce a trovare un’intesa?

«L’intesa si trova quando tu proponi il progetto vincente per il luogo di arrivo e di partenza. E devi mettere in evidenza quello che il percorso di tappa ti darà. La Castel di Sangro-Marsia attraverserà il Parco della Maiella e attraverseremo il Parco Nazionale del Gran sasso. Tanti non apprezzeranno perché preferiscono fare le vacanze in Trentino. Questo deve partire anche da una certa politica, negli ultimi anni c’è stata un’attenzione maggiore al turismo. La ciclopedonale Ortona-Fossacesia dal 2023 ad oggi non è cresciuta tanto. Bisogna ancora lavorare molto. Ma prima bisogna avere in mente quello che si vuole fare e poi si informa l’opinione pubblica».

Entrando nel merito della corsa, a suo parere dove si deciderà il Giro quest’anno?

«Il Giro d’Italia si deciderà nell’ultima settimana con una serie di arrivi in salita a Champoluc e al Sestriere, dopo aver scalato il Colle delle Finestre dove vinse Froome nel 2018. Poi c’è la tappa di Bormio dove si scalerà anche il Mortirolo».

Grande assente sarà il vincitore della passata edizione Tadej Pogacar. Sarà un testa a testa Roglic-Ayuso?

«Oltre a Roglic e Ayuso ci sarà Del Toro, Yates, Carapaz, Ciccone. I corridori importanti ci saranno, non bisogna pensare solo a Pogacar. Lui ha scelto di fare il Tour. I campioni ci sono e quest’anno sarà battaglia. Lo scorso anno il parterre era leggermente inferiore a quello di quest’anno».

Il teatino Giulio Ciccone dopo il forfait dello scorso anno si presenta al Giro dopo l’ottimo secondo posto della Liegi-Bastogne-Liegi. Quante chances ha il corridore abruzzese?

«Premetto che l’ho incontrato e ci ho parlato. Giulio è convinto ed è maturato, adesso ha 30 anni. Ha avuto diversi problemi, ha avuto due volte il covid e lo scorso anno ha subito un’operazione in una zona delicata. Quest’anno va forte. È stato protagonista alla Liegi-Bastogne-Liegi dietro a Pogacar».

7-5-2025 Daniele Rossi

La Redazione de La Dolce Vita
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