Un tocco abruzzese nell’elezione del Papa: l’abito di Leone XIV firmato Ety Cicioni

Il sarto abruzzese Ety Cicioni firma l’abito indossato da Papa Leone XIV. Un’eccellenza di Mosciano che conquista il Vaticano.

Il sarto abruzzese Ety Cicioni firma l’abito del Papa Leone

Quando un ago abruzzese cuce la storia del mondo

Chi ha cucito l’abito del Papa? La risposta sorprende: viene da un piccolo paese d’Abruzzo.
Un dettaglio che racconta un legame inaspettato tra Mosciano Sant’Angelo e il cuore del Vaticano.

Nel giorno in cui il mondo ha conosciuto il nuovo pontefice, Leone XIV, un piccolo grande pezzo d’Abruzzo è salito idealmente su quel balcone. L’abito bianco che il Papa ha indossato nella celebre Stanza delle Lacrime, prima di affacciarsi su Piazza San Pietro, porta infatti la firma del sarto Ety Cicioni, artigiano di Mosciano Sant’Angelo (TE).

Il sarto di Mosciano scelto dal Vaticano

Sapevi che uno dei vestiti papali è stato cucito interamente in Abruzzo?
Dietro ogni cucitura, una storia di talento e fiducia.

Ety Cicioni, maestro della sartoria, è stato incaricato dalla Santa Sede di confezionare una delle tre talari papali, nello specifico quella di taglia media. Non si tratta di un compito qualsiasi: queste vesti vengono preparate prima del Conclave, pronte per essere indossate dal cardinale eletto appena proclamato Papa. L’onore di realizzarne una è un riconoscimento enorme nel mondo della sartoria ecclesiastica.

Le radici abruzzesi del sarto Ety Cicioni dietro le uniformi vaticane

Le guardie svizzere del Vaticano vestono made in Abruzzo.
Dai metri di stoffa alle misure su misura: tutto inizia a Mosciano.

Il nome di Ety Cicioni non è nuovo in Vaticano. Da anni collabora alla realizzazione delle iconiche uniformi delle Guardie Svizzere Pontificie. Mentre a Roma si prendono misure e si selezionano i tessuti, è proprio nel suo laboratorio abruzzese che quei metri di stoffa diventano simboli. Un lavoro meticoloso, fatto di precisione, arte sartoriale e profondo rispetto per la tradizione.

Orgoglio e tradizione: l’Abruzzo in mondovisione

Un gesto d’amore per l’arte sartoriale abruzzese diventa notizia globale.
Quando il talento locale diventa patrimonio della Chiesa universale.

Il gesto silenzioso ma potente di Cicioni racconta molto più di un lavoro ben fatto. È la testimonianza di come l’eccellenza artigiana delle regioni italiane possa entrare nella storia. Mentre gli occhi del mondo erano puntati sul nuovo Papa, molti non immaginavano che sotto quella veste ci fosse la firma di un artigiano abruzzese.

Il sarto abruzzese Ety Cicioni, l’umanità dietro un ago e filo

Cosa si prova a cucire l’abito di un Papa?
Cicioni: “Un’emozione unica, ma anche una responsabilità immensa.”

A emozionare, oltre alla notizia stessa, è la discrezione con cui Ety Cicioni ha affrontato il compito. Nessuna autocelebrazione, solo la consapevolezza di rappresentare, con ago e filo, un pezzo della sua terra. E oggi quell’orgoglio appartiene anche a Mosciano Sant’Angelo e a tutta la comunità abruzzese.

Un’ispirazione per chi crede nei mestieri d’arte

In un’epoca in cui la tecnologia tende a oscurare l’artigianato, storie come questa risvegliano un senso di appartenenza, identità e speranza. Perché anche il più solenne degli eventi può contenere un frammento della nostra terra. E a volte, quel frammento è cucito con ago, passione e mani esperte.

La Redazione de La Dolce Vita
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