“Eppur si Muove” Il Pensiero Immanente di Galileo Galilei

Il Simbolo di una Rivoluzione Scientifica

“EPPUR SI MUOVE!”, la celeberrima frase attribuita al fisico pisano Galileo Galilei (1564–1642) rappresenta il Simbolo di una Rivoluzione Scientifica. L’antesignana di una diatriba che ha contraddistinto la nascita del nuovo pensiero scientifico che caratterizzò il XVII secolo. In opposizione al pensiero dogmatico controriformista dell’epoca in cui visse ed operò il grande scienziato italiano.

Galileo e il Conflitto tra Dogmatismo e Libertà

Ma il dibattito tra il dogmatismo del periodo storico in cui Galileo visse, contrassegnato dalla Controriforma dopo lo scisma di Martin Lutero, persiste.

Nel gennaio 1521, Lutero venne scomunicato da papa Leone X. Questo periodo era segnato da bigottismo di facciata e convenzionalismo, che ancora oggi perdura in alcune sfaccettature sociali. Tale dibattito trova nella frase attribuita a Galileo tutto il dirompente pensiero scientifico moderno, che si opponeva alle rigide imposizioni dell’epoca.

Infatti, la frase dello scienziato racchiude, in senso figurato, il confronto tra Controriforma e libertà. Essa rappresenta il nascente pensiero scientifico, scevra da dogmatismi. La forza espressiva di questa frase non è certo diminuita nel tempo.

Ancora oggi viene citata per dimostrare oggettivamente una tesi contro dogmatismo e convenzionalismo. Da Galileo emerge la vitalità dirompente della sperimentazione, che sottolinea l’importanza della ricerca.

Nulla è dato come assioma assoluto, ma tutto richiede verifiche oggettive. Ogni ipotesi iniziale deve essere ricercata alla luce di prove, esperimenti e dati oggettivi. Questo è il fondamento del metodo scientifico moderno.

Dal Pensiero di Copernico alla Rivoluzione Galileiana

Nell’opera di Galileo s’intravede un salto quantico rispetto alla teorizzazione di Niccolò Copernico (1473–1543). Egli rifiutava a priori i dogmi indimostrabili.

Per Galileo erano necessarie prove fondate e asserzioni certe, dettate dalla sperimentazione, per sostenere ogni tesi avanzata. Questo rappresenta un grande cambiamento.

Ne “Il Saggiatore” del 1623 troviamo i pilastri di questa nuova prospettiva galileiana, basata sulla verifica sperimentale e l’osservazione rigorosa.

Questa nuova visione ha gettato le basi del pensiero moderno. L’influenza di Galileo persiste fino ai nostri giorni, ispirando ancora la scienza contemporanea.

L’Influenza di Galileo nell’Arte e nella Musica

Persino in ambito artistico riscontriamo l’influenza del pensiero galileiano. Anche in ambito musicale troviamo esempi, come la band tedesca degli Haggard in “The Observer”.

Un altro esempio musicale degli Haggard è “Eppur Si Muove”, ispirato al pensiero di Galileo. Entrambi i brani riflettono le sue idee rivoluzionarie.

“Per Aspera Ad Astra”, poi, esemplifica perfettamente quest’intento. Riproduce mentalmente l’atmosfera dello studio in cui Galileo conduceva ricerche sui corpi celesti.

Durante il suo soggiorno a Padova, Galileo studiava le orbite dei corpi celesti e conduceva esperimenti scientifici che cambiarono la storia della scienza.

Per concludere questa breve trattazione in suo onore, cito lo scrittore tedesco Bertolt Brecht (1898–1956), autore dell’opera teatrale “Leben des Galilei”.

Brecht ha sottolineato l’ingiustizia della punizione inflitta allo scienziato pisano da parte dell’Inquisizione. Questa punizione rappresenta una macchia nella storia del progresso scientifico.

Il Dramma dell’Inquisizione e la Cecità di Galileo

L’incubo della teoria copernicana, che s’inverò in Galileo, ha tenuto in fibrillazione il clero di allora e, in particolare, l’Inquisizione.

L’Inquisizione vedeva nella sua trattazione una contraddizione con il dettato biblico e con il pensiero dominante dell’epoca, causando tensioni e opposizioni fortissime.

Come anticipato, invece, la sensazione di una spada di Damocle sempre pendente sul capo di Galileo è un leitmotiv fondamentale dell’album della band.

Non solo l’album della band di cui sopra, ma anche quanti hanno ravvisato in essa l’inizio di una deriva pericolosa riflettono questa idea.

Questa deriva pericolosa è tale laddove lo scibile umano sia asservito ad un pedissequo e meschino dogmatismo che ostacola il progresso e la libertà scientifica.

Il Pensiero Galileiano, Simbolo di una Rivoluzione Scientifica e, la Modernità

Ciò ci dovrebbe illuminare, proprio in questi tempi di rinnovata barbarie tecnologica, come essere asserviti ai social all’insegna di un’immagine di facciata sia assolutamente la riproposizione di un’incapacità ad usare il libero pensiero, ossia il libero arbitrio di discernimento per compiacere il gioco conformista del sistema.

I quattro Cavalieri dell’Apocalisse, spesso da me citati in articoli e poesie, sembrano aver avuto gioco facile oggigiorno quando, pur di compiacere ai più, si sceglie la strada dell’Aurea Mediocritas a fronte dell’impegno etico e civile. Eresia, quindi, non solo in termini ecclesiastici, ma eresia delle idee. “All’inizio è La Morte”, come recita un brano intitolato dalla band tedesca a Galileo. Ma cos’è la morte vera, quella dell’anima?

L’assenza di pensiero che si sostanzia nell’azione etica e solo in essa ravvisa la giusta via che porta alla ragion pura, non solo in senso Kantiano. Inquisizione antica e moderna, dunque, questo io ravviso nel pensiero galileiano che si sostanzia nell’azione e nella promozione di un pensiero identitario, vero, puro, etico, non commisurabile con questi tempi di prevalente barbarie tecnologica.

Per concludere, nell’opera di Galileo era inoltre presente qualcosa di ancora più destabilizzante della specifica teoria di Niccolò Copernico: e cioè il metodo sperimentale generale, che rifiuta automaticamente i dogmi indimostrabili e, di conseguenza, richiede prove fondate per ogni tesi. I punti cardine di questa nuova visione, delineati dal fisico nel suo trattato del 1623 “Il Saggiatore”, trovano oggi eco in due canzoni degli Haggard: “The Observer” ed “Eppur Si Muove”, e costituiscono infatti un altro tema portante essenziale per l’album della band tedesca.

Il Simbolo di una Rivoluzione Scientifica, Eredità di Galileo: Una Lezione per il Futuro

Commovente è pensare agli ultimi anni del suo esilio ad Arcetri: le stelle e il promanare della loro luce attraverso gli abissi siderali furono di sicuro conforto per l’uomo pisano che aveva dedicato la sua vita alla scienza.

Il dramma della cecità di Galileo contrasta visibilmente con lo sguardo fisso al cielo con cui fu rappresentato magistralmente dall’artista fiammingo Justus Sustermans (1597 – 1681), che l’ha raffigurato proprio con lo sguardo assorto nella contemplazione di uno spazio metafisico, ultraterreno, che esula dalle piccolezze del mondo conformista e piccolo borghese.

Ecco la lezione che dovremmo cogliere oggi dal pensiero galileiano, Simbolo di una Rivoluzione Scientifica,  per una maggiore consapevolezza del destino umano, proteso al bene comune in un’autentica sinergia di idee e non in una lotta di supremazia, che spesso si traduce in pochezza culturale ed effimero apparire sui social media. Fiat lux. Per Aspera Ad Astra.

di Dr. Arch.Franca Colozzo:  membro CIESART: ES202577112277 scrittrice, poetessa, autrice di oltre 21 libri in multilingue, Ambasciatore di pace e CEO di RRM3 – RINASCIMENTO RENAISSANCE – Millennium III, fondata e presieduta dal prof. George Onsy (Cairo, Egitto)

La Redazione de La Dolce Vita
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