Le Scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo: Tavola rotonda a Pescara

Presentazione del libro di E.D. Hirsch Jr.

Il 13 febbraio 2025, alle ore 11:00, presso l’Aula “Federico Caffè” del Campus universitario di Pescara, si terrà la presentazione della traduzione italiana del libro di Hirsch Jr, Le scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo.

Organizzazione evento

L’evento è organizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara e vedrà la partecipazione di esperti del settore.

I relatori della Tavola rotonda

Alla discussione parteciperanno Francesco Bilancia, docente di Diritto pubblico all’Università “La Sapienza” di Roma, e Claudio Crivellari, docente di Pedagogia generale e sociale presso la “d’Annunzio”.

Interverranno anche Tonio Di Battista, docente di Statistica e Prorettore della sede di Pescara, Paolo Di Remigio, professore di Filosofia al Liceo Classico “Delfico” di Teramo, e Serena Doria.

Serena Doria è docente di Probabilità statistica e matematica presso il Dipartimento di Ingegneria e Geologia della “d’Annunzio” e parteciperà alla discussione sull’istruzione e le sue problematiche.

Il tema della discussione: Presentazione del libro di Hirsch Jr

Il professor Fausto Di Biase, docente di Analisi matematica, è l’ organizzatore dell’evento. Ci spiega che la Tavola rotonda analizzerà le riforme scolastiche basate sui modelli educativi statunitensi.

La Presentazione del libro di Hirsch Jr

Il libro di E.D. Hirsch Jr. descrive il declino della scuola americana e, in particolare, lo attribuisce a una visione errata dell’istruzione, influenzata dal naturalismo romantico. Di conseguenza, questa concezione educativa ha favorito un approccio didattico inefficace, basato su un formalismo delle abilità che, alla fine, ha limitato la trasmissione diretta delle conoscenze. Per questo motivo, il sistema scolastico ha smesso di fornire una preparazione solida. Quindi ha lasciato gli studenti senza strumenti adeguati per affrontare sfide accademiche, professionali e sociali.

Trasmissione diretta delle conoscenze

Questa concezione dell’educazione ha limitato la trasmissione diretta delle conoscenze, ostacolando inoltre, l’apprendimento e riducendo, di conseguenza, l’efficacia della scuola nel fornire una preparazione culturale e teorica adeguata.

Le conseguenze dell’abbandono della conoscenza

Secondo il professor Di Biase, la rinuncia all’istruzione penalizza soprattutto i figli delle famiglie svantaggiate, aumentando inoltre, il divario sociale. Come già osservato da Gramsci, una scuola che teme di differenziare gli alunni finisce per accentuare le disuguaglianze. Quindi, la perdita di una cultura comune ostacola il dialogo politico e favorisce la disgregazione sociale, rendendo il dibattito su questi temi ancora più urgente.

La Redazione de La Dolce Vita
👉 Segui La Dolce Vita 4.0 su Facebook, XInstagram, Youtube e Threads per non perderti le ultime novità!