Scopriamo la cultura abruzzese attraverso i suoi personaggi: Silvio Spaventa

Le origini abruzzesi di un protagonista del Risorgimento​: Silvio Spaventa

Silvio Spaventa nacque il 12 maggio 1822 a Bomba, in provincia di Chieti, da una famiglia legata alla cultura e alla politica. Fin da giovane mostrò interesse per la filosofia e la politica, influenzato dal fratello Bertrando. Dopo gli studi a Chieti e Montecassino, si trasferì a Napoli, dove si avvicinò agli ambienti patriottici e liberali.

Il giornalismo e l’impegno politico

Nel 1848 Silvio Spaventa fondò il giornale “Il Nazionale”, diffondendo con convinzione idee repubblicane e sostenendo apertamente la rivoluzione napoletana e l’unificazione italiana.

Poco dopo, ottenne l’elezione a deputato ma, in seguito alla violenta repressione del 15 maggio, perse totalmente fiducia nella monarchia borbonica e nei suoi ideali.

Carcere, esilio e ritorno

Nel 1849 le autorità borboniche lo arrestarono  e lo condannarono a morte, ma successivamente commutarono la pena in ergastolo grazie a pressioni internazionali.

Per sei lunghi anni scontò la pena nell’isola di Santo Stefano, finché nel 1859 ottenne la liberazione, accompagnata dall’obbligo dell’esilio forzato.

Durante il viaggio verso l’America, eluse abilmente la sorveglianza, sbarcò in Irlanda e riuscì infine a rientrare in Italia passando strategicamente da Londra.

Ruolo nell’Italia unita e riforme

Dopo l’Unità d’Italia, assunse il ruolo di ministro dei Lavori Pubblici e promosse attivamente la nazionalizzazione dell’intera rete ferroviaria italiana.

Successivamente, guidò con autorevolezza la IV sezione del Consiglio di Stato, contribuendo in modo decisivo alla riforma moderna della giustizia amministrativa italiana.

Silvio Spaventa: Aneddoti e curiosità

Un aneddoto curioso racconta che l’espressione “ritorniamo a bomba” derivi proprio da lui, che la usava per riprendere con decisione il discorso.

Inoltre, nel suo paese natale Bomba, oggi si può ammirare una statua che celebra pubblicamente il suo instancabile impegno patriottico e il valore civico dimostrato.

La Redazione de La Dolce Vita
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