Scopriamo la cultura abruzzese attraverso i suoi personaggi: Vincenzo Alicandri

Vincenzo Alicandri: l’artista che ha immortalato l’Abruzzo

Vincenzo Alicandri nacque a Sulmona il 21 maggio 1871. Pittore e incisore abruzzese, si formò artisticamente sotto la guida di maestri come Domenico Morelli, Teofilo Patini e Francesco Paolo Michetti. Nel 1888, dopo aver conseguito la licenza della scuola tecnica, si trasferì a Pescara, dove fondò la prestigiosa “Rivista Abruzzese” insieme all’amico Basilio Cascella.

Promotore della cultura abruzzese

Alicandri fu un esponente di spicco della grafica pubblicitaria e turistica degli anni Trenta. Le sue opere, come “Le Quattro Stagioni” nel palazzo Liberati di Sulmona e “Il parlatorio delle Monache” (1893), esposta nella Pinacoteca d’Arte Moderna di Sulmona, testimoniano la sua capacità di coniugare arte e promozione del territorio.

L’arte al servizio del turismo

Negli anni Venti e Trenta, Alicandri realizzò manifesti pubblicitari per l’ENIT e le Ferrovie dello Stato, raffiguranti paesaggi abruzzesi con figure femminili in abiti tradizionali. Queste opere, come quella con la chiesa di Sant’Eustachio Martire a Campo di Giove, sono conservate nella Raccolta Nando Salce a Treviso.

Decorazioni murali e riconoscimenti

Nel 1932, Alicandri decorò la sala del Principe nel Palazzo Torlonia di Avezzano, rappresentando l’abnegazione e il sacrificio dei pionieri che portarono a termine il prosciugamento del Fucino. La sua carriera artistica fu costellata di successi e riconoscimenti a livello nazionale.

Eredità culturale di Vincenzo Alicandri

Vincenzo Alicandri si spense a Torino l’8 giugno 1955. Ancora oggi, la sua opera continua a rappresentare un punto di riferimento per la cultura abruzzese, dimostrando chiaramente l’importanza dell’arte nella valorizzazione delle tradizioni locali.

Inoltre, attraverso le sue opere, Alicandri ha saputo immortalare l’essenza dell’Abruzzo, riuscendo a unire passato e presente in un connubio artistico senza tempo. Grazie a questo, il suo lascito continua a ispirare artisti, studiosi e appassionati della cultura regionale.

La Redazione de La Dolce Vita
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