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“Notte dei musei”, risplende la bellezza dell’Abbazia di San Clemente

Apertura straordinaria per l’Abbazia di San Clemente a Casauria

Apertura straordinaria per l’Abbazia di San Clemente a Casauria. L’edificio ha aperto le porte ai visitatori nell’ambito della “Notte europea dei musei” del 13 maggio 2023.

Si tratta di un vero e proprio gioiello dell’architettura romanico-gotica abruzzese, che sorge all’interno del territorio di Castiglione a Casauria nella Val Pescara. Proprio in corrispondenza di un antico pago romano chiamato “Interpromio”. Molti studiosi sostengono che la prima costruzione potesse sorgere sui resti di un antico tempio romano dedicato a Giove apportatore di venti: Casa Urii (Urios). Da questa denominazione deriverebbe il toponimo “Casauria”.

Storia e descrizione dell’abbazia

Nel 1894 l’abbazia è stata dichiarata monumento nazionale italiano e dopo i danni riportati in seguito al terremoto del 6 aprile 2009 è stata oggetto di un’opera di restauro conclusasi con la riapertura dell’8 aprile 2011. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali la gestisce per mezzo del Polo museale d’Abruzzo.

L’abbazia risale all’anno 871 e fu fatta costruire dall’imperatore Ludovico II. Così riporta il Chronicon Casauriense, cioè una cronaca di tutta la storia dell’abbazia redatta dal monaco Giovanni di Berardo.

Inizialmente la chiesa venne dedicata alla Santissima Trinità, poi dall’ 872 venne intitolata a San Clemente e da allora custodì anche le sue reliquie. Nel corso della sua storia fu vittima di diversi saccheggi, il primo nel 920 ad opera dei Saraceni.

La cripta e la facciata dell’abbazia

La pianta della chiesa è a croce latina ed è divisa in tre navate. In fondo alle navate laterali si aprono due scalinate che conducono nella cripta. Questa venne realizzata nel IX secolo ed è divisa in due navate trasversali.

All’ingresso domina la facciata, che presenta un portico a tre arcate. Le porte d’ingresso sono realizzate in bronzo, con un reticolo composto da 72 formelle che rappresentano i castelli d’Abruzzo. A sinistra del portico sono presenti dei resti appartenenti alla torre campanaria e al convento.

L’ingresso trionfale e l’interno dell’abbazia

Un ingresso trionfale, quello dell’abbazia. Questa era l’idea originaria dell’abate Leonate, che lo fece realizzare nel 1176 con le donazioni dei pellegrini. L’intento era proprio quello di mettere in risalto la storia e la potenza del monastero.

Da notare anche il portale centrale istrionato, che campeggia sopra il portone d’ingresso. E che presenta elementi orientali. All’interno domina il presbiterio rialzato e la successione di archi e colonne che ricorda quello di altre chiese abruzzesi: Santa Maria Arabona, San Pietro di Alba Fucens e San Giovanni in Venere.

Nella navata centrale si trova l’Ambone di Frate Giacomo. Di rilievo il ciborio trecentesco, che sorge alle spalle dell’altare maggiore. E che è stato ricavato da un sarcofago paleocristiano che presenta motivi floreali.

Il Museo Abbaziale e la posizione strategica dell’abbazia

Oltre al candelabro per il cero pasquale. Negli uffici dell’ex monastero benedettino è stato allestito il Museo Abbaziale. Ospita reperti del paleolitico, ma anche reperti romani del sito di Interpromium.

Dal punto di vista geografico, l’abbazia era collocata in posizione strategica. Cioè nei pressi della via Claudio-Valeria, lungo uno dei percorsi dei tratturi che dall’Aquila portavano a Foggia. Era la rotta che i pastori seguivano per condurre il gregge verso la Puglia nella stagione invernale. Per poi fare il percorso inverso con l’avvento della stagione estiva.

Ma più in generale, era una via di passaggio per quanti erano diretti verso le zone costiere dell’Adriatico. Ed avevano modo così di intessere rapporti commerciali con l’Oriente. Dunque storia, arte e liturgia si fondono all’interno dell’Abbazia di San Clemente. Una bellezza eterna, che risplende tra le luci della sera. Nella magica atmosfera di una notte stellata.

di Daniele Rossi