Anffas Grottammare, vincere la sfida della disabilità

Anffas Grottammare: vincere la sfida dell’inclusione

Anffas Grottammare: vincere la sfida della disabilità. “Valorizziamo le abilità e l’empowerment per un mondo più inclusivo”. di Daniele Rossi

Scopri come l’Anffas Grottammare affronta le sfide per trasformarle in opportunità

Trasformare le difficoltà in opportunità. Attraverso l’opera preziosa dei diversamente abili. Questo l’obiettivo dell’Anffas di Grottammare. Si tratta di un ente del terzo settore no profit, iscritto al Runts. E che è incluso all’interno della rete di Anffas nazionale. Un’associazione che da ben 66 anni opera per costruire un mondo in cui le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo possano vedere i propri diritti rispettati e resi pienamente esigibili.

Il presidente della fondazione Anffas Grottammare avv. Gabriella Ceneri

Che cos’è l’Anffas

La Fondazione Anffas Grottammare nasce nell’aprile 2022, con la trasformazione dell’associazione Anffas Grottammare Onlus. Dalla quale ha rilevato la gestione dei numerosi servizi avviati nel tempo. Quest’ultimo è un ente capace di vantare ben trent’anni di attività. Al momento sono attivi nei territori di Grottammare e Ripatransone due comunità residenziali da dieci posti ciascuna. Oltre ad un centro diurno, che attualmente ospita 14 persone. A queste strutture si aggiunge anche un centro riabilitativo sanitario specializzato per l’età evolutiva e un appartamento per il “dopo di noi”. Anffas è diventata negli anni una realtà ampia, che complessivamente conta ben 70 dipendenti. Il tutto coordinato dalla direttrice sanitaria dott.ssa Sonia Impullitti e dal direttore dei servizi dott. Antonio Franceschi, che e’ anche membro del Comitato Scientifico Nazionale di Anffas.

Uno dei laboratori dell’Anffas

I laboratori

Nello specifico, le persone con disabilità sono inserite in progetti di inclusione che riguardano attività laboratoriali, come spiega la presidente della fondazione Anffas Grottammare Gabriella Ceneri: «I laboratori sono aperti anche a persone esterne ai nostri servizi ed in particolare a quei giovani che non godono di un adeguato contesto socializzante. E’ esperienza comune infatti che, terminato il percorso scolastico, i giovani con disabilità intellettiva e relazionale non grave tornino nel contesto familiare. Perché il servizio del centro diurno, in convenzione con comuni ed ambiti sociali, è riservato a chi ha disabilità più gravi. E’ comunque possibile frequentare il laboratorio come un prolungamento dell’orario del centro diurno. Dando così alla famiglia un ulteriore sollievo, per superare il problema dell’accudimento della persona con disabilità a casa negli orari lavorativi. I ragazzi possono essere anche accompagnati dai propri educatori domiciliari».

La collaborazione con scuola e territorio

Dunque l’associazione è riuscita a creare una rete con enti e istituzioni del territorio, creando una grande varietà di percorsi: «Il laboratorio offre corsi di ceramica a diversi livelli, per adulti e per bambini, gruppi, famiglie, singoli, scuole.

I partecipanti vengono coadiuvati dal maestro ceramista Alessandro Lisa, dagli educatori professionali Carlo e Gessica. Oltre che dai nostri ceramisti speciali – continua la Ceneri -. Abbiamo avviato una collaborazione speciale con l’Istituto Virgo Lauretana, una scuola parificata collegata al polo scolastico Locatelli di Bergamo – Grottammare, diretto dal dott.Giuseppe Di Giminiani. Pertanto accogliamo gli allievi della scuola dell’infanzia, scuola primaria di primo grado e di secondo grado, con progetti di laboratorio di quattro ore, ripartite in due sessioni: le prime due ore sono dedicate alla manipolazione della creta e all’esperienza del tornio. E le successive due ore alla decorazione del manufatto, che viene poi restituito ai piccoli ceramisti dopo la cottura in forno.

I progetti vengono convenuti dal nostro maestro ceramista Alessandro Lisa direttamente con gli insegnanti, che li collegano alle materie curricolari ovvero ad una ricorrenza. Pertanto gli oggetti sono sempre significativi di un’esperienza educativa. E sono testimoni, per la famiglia che li riceve, della bellezza di un’esperienza inclusiva fatta dai propri figli. Attualmente nel nostro laboratorio ospitiamo quattro tirocini di inclusione lavorativa per persone con disabilità, che partecipano a tutte le attività. Anche a quelle con le scuole».

Dunque il laboratorio si configura come luogo di inclusione sociale. Ma anche di bellezza. Visto che vengono prodotti degli oggetti di grande valore artistico e decorativo. E soprattutto valorizzando il lavoro di tanti ragazzi. Dando risalto alle loro attitudini e alla loro forza di volontà.

Per vincere la sfida della disabilità. In questo senso l’Anffas rappresenta un modello virtuoso, da poter esportare. Nulla è impossibile. E per chi lo vuole veramente, non esistono ostacoli.

di Daniele Rossi