La processione del Venerdì Santo a Chieti

L’origine della processione del Venerdì Santo

La processione del Venerdì Santo a Chieti è considerata una delle più antiche d’Italia, con origini che risalgono secondo alcune leggende all’842 d.C. Quest’anno segnò la conclusione della ricostruzione della prima cattedrale dedicata a San Tommaso, distrutta nell’801 da re Pipino. Con la ricostruzione della cattedrale, si dice che abbia avuto origine la processione del Venerdì Santo. Tuttavia, la sua configurazione attuale risale al XVI secolo, con la nascita dell’arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti che si occupa della sua organizzazione.

Una Storia Avvolta dalla Leggenda

Le origini esatte della processione non sono chiare e alcune teorie mancano di sostegno documentale. Solo nel 1650 si hanno notizie certe tramite documenti, quando l’arciconfraternita organizzò un pellegrinaggio a Roma durante l’Anno Santo. Questo evento vide la processione di uno stendardo nero, una figura della Morte e un catafalco con la statua di Cristo. La processione, nel corso dei secoli, mantenne un carattere penitenziale e funebre, in contrasto con altre celebrazioni più ricche e pompose.

Trasformazioni nel corso dei Secoli

Nel XVIII e XIX secolo, la processione subì importanti modifiche, tra cui l’introduzione del coro e dei “simboli della Passione” realizzati da Raffaele Del Ponte. Anche l’orario della processione fu cambiato, spostandola dalla mattina alla sera intorno al 1850. Tuttavia, la tradizione e lo spirito penitenziale rimasero saldi, testimoniati anche durante eventi come la Seconda Guerra Mondiale, quando la processione si svolse nonostante il divieto nazista.

Un’Unica Interruzione: La Pandemia

L’unica interruzione documentata della processione avvenne nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia di Covid-19. In quegli anni, solo l’arcivescovo Monsignor Bruno Forte guidò una versione ridotta della processione.

Lo Svolgimento della Processione

La processione inizia la sera del Venerdì Santo, con il coro che intona il Miserere di Saverio Selecchy, composto intorno al 1740. Lungo il percorso, illuminato da tripodi accesi con fuoco di cera, sfilano le varie confraternite cittadine, seguite dai religiosi e dalle autorità locali. Il percorso forma una croce sulla città, attraversando le vie del centro storico di Chieti.

L’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti: Custodi della Tradizione

L’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, sorta nel 1603, è stata fondamentale per l’organizzazione e la continuazione della processione nel corso dei secoli. Originariamente aggregata all’Arciconfraternita romana dell’Orazione e Morte, ottenne autonomia giuridica nel 1648. La sua partecipazione all’anno santo del 1650 a Roma, con oltre mille persone in pellegrinaggio, testimonia l’importanza e la longevità di questa tradizione.

Il Venerdì Santo a Chieti

La processione del Venerdì Santo a Chieti rappresenta non solo una delle più antiche d’Italia, ma anche una delle più significative per la sua continuità nel tempo e il suo carattere penitenziale e devozionale. Nonostante le sfide e le interruzioni, questa antica celebrazione continua a essere un momento di spiritualità e devozione per la comunità locale e oltre.

fonte: Wikipedia